In Kosovo vince la maggioranza uscente
Secondo i primi exit poll il Partito Democratico del Kosovo avrebbe ottenuto il 31 percento dei voti
Secondo i primi exit poll il partito del premier del Kosovo, Hashim Thaci, ha vinto le elezioni. Il Partito Democratico del Kosovo (PDK) si sarebbe infatti assicurato il 31 percento dei voti, seguito dalla Lega Democratica del Kosovo (LDK) con il 25 percento dei voti.
Il governo era caduto lo scorso 3 novembre in seguito al voto su una mozione di sfiducia presentata dall’opposizione. La crisi era iniziata lo scorso settembre, quando il presidente Fatmir Sejdiu si era dimesso dopo che la Corte Costituzionale aveva decretato l’incompatibilità del suo ruolo di capo dello stato con quello di capo del suo partito. Sejdiu aveva poi ritirato sei ministri dal governo, rompendo la coalizione con il primo ministro.
Come era stato previsto la popolazione serba del nord del Kosovo ha boicottato le elezioni e non è andata a votare, seguendo le indicazioni dei leader della Serbia. Belgrado infatti non ha ancora riconosciuto l’indipendenza del Kosovo e lo considera tuttora parte della propria nazione. Alcuni seggi nel nord del paese sono stati chiusi più presto rispetto agli altri a causa di tensioni e minacce. Hashim Thaci si era appellato alla minoranza serba del paese prima del voto perché partecipasse alle elezioni per costruire insieme il futuro del Kosovo.
Durante la breve campagna elettorale che ha preceduto le elezioni, Thaci ha promesso che porterà il Kosovo all’interno dell’Unione Europea e che raddoppierà i salari dei dipendenti pubblici. Secondo le statistiche della Banca Mondiale, il tasso di disoccupazione del paese è del 48 percento. Oltre il 60 percento della popolazione è sotto i 25 anni e la disoccupazione giovanile ha ormai raggiunto il 75 percento.
Il candidato della Lega Democratica del Kosovo, Isa Mustafa, sindaco di Pristina, ha condotto una campagna elettorale all’insegna della lotta alla corruzione dopo che alcuni membri del partito di Thaci sono stati coinvolti in scandali di tangenti. Tra i partiti candidati alle elezioni di ieri, c’è stata anche una nuova formazione politica indipendente guidata da un giovane attivista, Albin Kurti. Il suo partito lotta per l’unificazione con l’Albania e rifiuta il dialogo con la Serbia. «Gli unici beneficiari dell’indipendenza del Kosovo sono stati i politici», ha detto dopo le elezioni «non la gente».
Nel paese sono ancora presenti 10mila uomini della NATO, che hanno il compito di mantenere la pace al fianco di 2mila tra forze dell’ordine, giudici e procuratori dell’Unione Europea. L’indipendenza del Kosovo, dichiarata nel 2008, è stata riconosciuta finora da 71 paesi, tra cui l’Italia.