Obama: «Lui si merita il Nobel più di me»
Il testo della dichiarazione del presidente degli Stati Uniti sulla mancata consegna del premio
di Barack Obama
Un anno fa, ho avuto l’onore di ricevere il Premio Nobel per la Pace: un premio che si rivolge alle nostre più alte aspirazioni, e che è stato attribuito ai grandi della storia e ai coraggiosi che si sono sacrificati per la libertà e per la giustizia. Liu Xiaobo si merita molto di più il premio di quanto non lo meriti io.
Ognuno di noi ha una responsabilità nel creare una pace giusta che tenga in considerazione i diritti e la dignità degli esseri umani: una verità difesa dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nella nostra vita, nei nostri paesi, e nel mondo, la ricerca di una pace giusta è ancora incompleta, anche se ci battiamo per il progresso. Quest’ultimo anno ha visto la liberazione del premio Nobel Aung San Suu Kyi, anche se al popolo birmano viene ancora negata la democrazia che merita. Il premio Nobel Jose Ramos Horta ha proseguito nel proprio impegno senza sosta per creare una Timor Est libera e florida, passando da dissidente a presidente. E lo scorso anno ha visto il ritiro dal lavoro del Nobel Desmond Tutu, la cui carriera dimostra la forza universale della libertà e della giustizia per superare gli ostacoli più difficili.
I diritti degli esseri umani sono universali: non appartengono a una sola nazione, area geografica o fede. L’America rispetta le tradizioni e la cultura dei singoli paesi. Rispettiamo i risultati ottenuti dalla Cina nello strappare milioni di persone dalla povertà, e crediamo che i dritti umani debbano comprendere la dignità che deriva dalla volontà di ricercare la libertà. Ma Liu ci ricorda che la dignità umana dipende anche dall’avanzamento della democrazia, da una società aperta e dalla supremazia della legge. I valori che egli sostiene sono universali, il suo sforzo è pacifico e dovrebbe essere liberato il prima possibile. Mi dispiace che a Liu e a sua moglie sia stata negata la possibilità di partecipare alla cerimonia cui Michelle e io abbiamo partecipato lo scorso anno. Oggi, in quella che è anche la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, dovremmo raddoppiare i nostri sforzi per portare questi valori universali a tutti gli esseri umani.