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  • Mercoledì 8 dicembre 2010

L’incendio nel carcere di Santiago del Cile

Le fiamme hanno ucciso 81 persone detenute, altre sono gravemente ferite

Un incendio in un carcere di Santiago del Cile ha ucciso 83 persone detenute e ne ha ferite gravemente altre 14, tra cui un pompiere e tre agenti di polizia. Il sindaco della città ha dichiarato che l’incendio è scoppiato a causa di una rivolta in un padiglione della struttura, ma è già stata aperta un’inchiesta per accertare quanto accaduto.

Il responsabile del sistema penitenziario cileno, Luis Masferrer, ha detto che l’incendio è scoppiato alle 5,30 del mattino, ora locale, ed è stato messo sotto controllo circa tre ore dopo. Un commissario della polizia cilena, responsabile delle operazioni sul campo, ha detto che la polizia ha agito tempestivamente ed efficacemente, nonostante l’affollamento della struttura rendesse complicati i soccorsi. Il carcere San Miguel ospita 1900 persone, mentre la sua capienza regolare sarebbe di 700 detenuti.

Intanto centinaia di parenti e amici dei detenuti affollano i muri esterni della struttura, aspettando di avere notizie dei loro cari. Le autorità non hanno ancora spiegato le ragioni del numero elevato delle vittime, né descritto la dinamica dell’intervento dei pompieri. Alcuni parenti hanno detto alle tv locali che la direzione del carcere ha chiuso gli accessi tra un padiglione e l’altro durante la rivolta, impedendo così ai detenuti di cercare rifugio una volta scoppiato l’incendio.