La pubblicità negativa su internet aiuta a essere arrestati

L'autore della truffa online che ha costretto Google a cambiare gli algoritmi è stato arrestato per frode telematica

Il tizio che maltrattava i propri clienti online per farsi pubblicità negativa, e conquistare posizioni migliori nei risultati di Google, è stato arrestato ieri a Brooklyn da alcuni agenti federali. Qui sul Post avevamo parlato di Vitaly Borker, il proprietario del sito web per l’ecommerce DecorMyEyes.com, la scorsa settimana, riprendendo un articolo del New York Times che portava la storia del venditore online come esempio per spiegare il fenomeno di chi cerca di ottenere visibilità in Rete maltrattando la propria clientela. Borker ha superato il confine che consente a molti di comportarsi in maniera disonesta senza conseguenze legali e ora rischia una condanna e numerosi anni di carcere.

Attraverso il proprio sito web per la vendita di occhiali, il rivenditore metteva in atto numerosi sistemi per farsi pubblicità negativa. Stando alle segnalazioni degli utenti, la merce inviata risultava spesso contraffatta e – utilizzando pseudonimi e false identità – Borker si rifiutava di emettere i rimborsi e inviava velate minacce per intimorire i propri clienti. Questi segnalavano le truffe sui blog e i forum inserendo nelle loro lamentele anche il link verso il sito web, che così avanzava nei risultati di Google. Il motore di ricerca, infatti, tiene anche conto del numero di link verso ogni sito web per valutare la reputazione dello stesso e metterlo più o meno in evidenza.

In seguito alla segnalazione del New York Times, i responsabili di Google erano corsi ai ripari modificando in parte gli algoritmi che fanno funzionare il motore di ricerca. L’articolo del giornale statunitense ha anche attirato l’attenzione delle autorità federali, che hanno deciso di approfondire il caso di DecorMyEyes.com arrivando alla conclusione che fosse meglio arrestare Vitaly Borker, ritenuto pericoloso per la comunità.

Il proprietario del sito per l’ecommerce è accusato di frode postale, frode telematica, cyberstalking e minacce. Per le frodi Borker potrebbe ricevere una condanna massima pari a venti anni, mentre per le restanti accuse potrebbe essere condannato a cinque anni di reclusione. Gli agenti della Polizia postale statunitense lo hanno arrestato ieri mattina e nel pomeriggio il magistrato competente ha deciso lo stato di fermo fino al prossimo 20 dicembre, quando ci sarà una prima udienza preliminare per esaminare il suo caso.

Oltre a molti occhiali di marca contraffatti, nell’abitazione di Borker sono state ritrovate diverse armi, compresa una pistola semiautomatica. Secondo il legale del rivenditore, le armi ritrovate sarebbero oggetti di scena in grado di sparare solamente a salve. Borker ha una moglie e una figlia di due anni e, sempre secondo i suoi legali, non sarebbe stato mai accusato di aver commesso alcuna violenza. La decisione di non scarcerarlo in tempi brevi è stata condizionata dalle numerose testimonianze dei clienti maltrattati. Molti affermano di aver ricevuto email particolarmente minacciose contenenti frasi come «So dove abiti».