Il dittatore della Birmania voleva comprare il Manchester
Poi ha abbondanto l'idea e ha fondato un campionato, per distrarre la popolazione dai problemi
Ancora una piccola ma significativa storia uscita fuori dai rapporti diplomatici pubblicati da Wikileaks: nel 2008 il leader del regime birmano Than Shwe ha riflettuto se tentare o meno di comprare la squadra di calcio Manchester United per un miliardo di dollari, ripiegando poi sull’idea di creare un campionato della nazione. Se a una prima occhiata la notizia potrebbe venire etichettata come una bizzarria tipica di piccoli regimi come quello birmano, acquista un valore diverso se contestualizzata nel disastro che stava vivendo il paese in quegli stessi mesi, colpito dal ciclone Nargis, che uccise 140mila persone e ne sfollò di più. Than Shwe venne criticato duramente dall’ONU per non aver assistito adeguatamente la nazione, bloccando addirittura la consegna degli aiuti arrivati da ogni parte del mondo.
Il documento, indirizzato al dipartimento di stato americano dall’ambasciata degli Stati Uniti a Rangoon, racconta la passione del dittatore per il calcio in generale e per il Manchester in particolare. L’idea di acquistare la squadra gliel’avrebbe messa in testa il nipote, anche lui un appassionato di calcio. Il valore di mercato del Manchester all’epoca, un miliardo di dollari, era la stessa cifra che l’ONU ha poi stimato necessaria per coprire i costi delle emergenze alimentari e abitative dei cittadini del paese. Secondo il rapporto, Than Shwe avrebbe valutato l’idea nell’ottica di distrarre la popolazione dai problemi politici ed economici del paese, in vista delle elezioni che si sono tenute lo scorso mese, alle quali ha di nuovo trionfato la giunta militare. Than Shwe avrebbe infine deciso di abbandonare l’idea perché avrebbe fatto “una brutta impressione” sull’opinione pubblica e internazionale, per poi decidere di ordinare la creazione di un campionato di calcio interno.
Nel documento si legge che il dittatore avrebbe poi forzato otto importanti imprenditori del paese per partecipare all’idea fondando una squadra di calcio a testa. Nel gennaio 2009 Than Shwe avrebbe ordinato agli imprenditori di creare le squadre accollandosi tutti i costi: stipendi, alloggi, trasporti, uniformi, pubblicità e addirittura stadi. “Quando gli è stato chiesto perché gli imprenditori hanno accettato un incarico così oneroso, [il direttore di una delle aziende] ha risposto che non avevano molta scelta. Quando il leader ti chiede di fare una cosa, la fai senza lamentarti”, ha scritto il diplomatico USA nel rapporto.