“Compagni, Berlusconi non si tocca”
Giuliano Ferrara sul Foglio di oggi scrive l'editoriale che vorrebbe leggere sull'Unità
Oggi mi travesto da Francesco Piccolo, lo scrittore amabile di sinistra, sceneggiatore di Moretti e Saviano e columnist dell’Unità, una mente politica disinibita e simpatica che fa con la sinistra quello che facciamo noi con la destra: un po’ di fronda, tanto per capire meglio e per non morire di noia e di liste di traditori. Fate conto di non leggere il Foglio di quei burloni della Berlusconia, ma il giornale assai accigliato di Concita De Gregorio.
Cerchiamo di ragionare, compagne e compagni. Berlusconi ha vinto le ultime elezioni in alleanza con Bossi. D’accordo su questo? Sì. Può essere che sia in calo nei sondaggi, ma ha vinto tutte le altre elezioni fino alle recenti regionali. D’accordo? Sì. Berlusconi potrebbe anche scegliere di farsi da parte, su gentile richiesta di una parte consistente dell’establishment e sotto la pressione di una atmosfera scandalistica accesa che lo circonda, ma non pare abbia intenzione di farlo, nemmeno accedendo all’idea di nominare egli stesso il proprio successore. Mandarlo a casa controvoglia, a meno che la Lega non lo lasci solo nel freddo, possibilità per adesso remota, avrebbe il sapore di una manovra parlamentare politicamente forzata, sprezzante verso il responso delle urne e, sebbene formalmente legale, priva di vera legittimità politica. E questo lo pensano anche fieri avversari di Berlusconi, che si sentirebbero in imbarazzo nel replicare i fastigi del vecchio e caro ribaltone. Siamo d’accordo? Sì. Questi fatti hanno una certa importanza in una democrazia. Siamo d’accordo? Sì.
(continua a leggere sul sito della rassegna stampa del governo)