Non nominare Wikileaks invano
Il dipartimento di stato consiglia agli studenti della Columbia di evitare di parlare dei cables
La scuola di Relazioni Internazionali della Columbia University ha avvertito i suoi studenti che faranno meglio a non diffondere nessun messaggio o commento che abbia a che fare con Wikileaks se non vogliono rischiare di compromettere la loro carriera diplomatica. Il consiglio è arrivato direttamente da una fonte interna al Dipartimento di Stato americano ed è stato subito condiviso dalla scuola con tutti gli studenti del corso attraverso un’email.
Da: “Office of Career Service”
Data: 30 novembre, 2010 15:26:53 EST
Ciao a tutti,
oggi abbiamo ricevuto una telefonata da un ex studente che ora lavora al Dipartimento di Stato. Ci ha chiesto di passare la seguente informazione a chiunque di voi sia interessato a fare domanda in futuro per un posto di lavoro nel governo federale.
I documenti diffusi durante gli ultimi mesi da Wikileaks sono ancora considerati documenti riservati. Vi raccomanda di NON linkare a questi documenti o commentarli su social network come Twitter e Facebook. Prendere parte a questo tipo di attività metterebbe in dubbio la vostra capacità di avere a che fare con informazioni strettamente riservate, una capacità che è indispensabile per la maggior parte dei lavori all’interno del governo federale.
Distinti saluti,
Office of Career Service
Domenica scorsa Wikileaks aveva iniziato a diffondere i cosiddetti «diplomatic cables»: rapporti ufficiali scritti da funzionari e ambasciatori facenti capo al dipartimento di Stato americano e aventi come oggetto le interazioni tra funzionari americani, o tra questi e ambasciatori o funzionari di governi stranieri. Il Dipartimento della Giustizia americano ha subito aperto un’indagine per capire come Wikileaks sia riuscita a impossessarsi di queste informazioni. In seguito alle pressioni del senato americano, giovedì Amazon aveva deciso di sbarazzarsi di Wikileaks mettendo fuori servizio i server che ospitavano i file dell’organizzazione di Julian Assange.
«Sembra che il governo non si stia semplicemente limitando a tamponare il flusso di informazioni fuoriuscite», ha commentato Rob Fishman sull’Huffington Post «ma che stia cercando di sopprimere la possibilità stessa di menzionare Wikileaks da parte di suoi possibili futuri dipendenti». «Sembra che non siano in grado di distinguere tra avere un’opinione e essere capaci per contratto di mantenere un segreto», ha commentato Hugh Sansom, uno studente del master della Columbia. Da domenica il sito di Wikileaks è obiettivo di attacchi informatici che lo hanno tenuto a lungo fuori uso.