I peggiori inni di partito italiani

Pensate siano tutti peggiori? Dai, anche quello che fa: "che siamo tantissimiiii"?

© Marco Merlini / LaPresse
29-03-2009 Roma
Politica
Nuova Fiera di Roma, primo congresso nazionale de Il Popolo della Libertà
Nella foto Silvio Berlusconi al termine del suo intervento con i membri del Pdl

New Rome Fair, Freedom People Party first national congress
© Marco Merlini / LaPresse 29-03-2009 Roma Politica Nuova Fiera di Roma, primo congresso nazionale de Il Popolo della Libertà Nella foto Silvio Berlusconi al termine del suo intervento con i membri del Pdl New Rome Fair, Freedom People Party first national congress

Da qualche ora sta girando molto in rete un video registrato alla recente convention di Alleanza di centro per la libertà, il micropartito fondato da Francesco Pionati, ex giornalista del Tg1. Il video riprende una canzone bizzarra che Striscia la Notizia ha spiegato essere l’inno del partito. Ad ogni modo, la politica italiana negli ultimi anni ha prodotto una serie infinita di inni politici, seconda solo al numero dei nuovi partiti: e dentro c’è di tutto, dai motivetti che non si riesce a togliersi dalla testa a veri obbrobri da primato. Ne abbiamo messi insieme un po’, ufficiali e non ufficiali.

La maggior parte di questi appartiene a partiti di centro o di centrodestra. La sinistra italiana generalmente ha preferito utilizzare come inni canzoni di artisti famosi che non erano state pensate per questo scopo – vedi la Canzone popolare di Fossati o Mi fido di te di Jovanotti – oppure storiche canzoni della sinistra mondiale, come l’Internazionale socialista.

Forza Italia

e Forza Italia, è tempo di credere
dai Forza Italia, che siamo tantissimi
e abbiamo tutti un fuoco dentro al cuore
un cuore grande che – sincero e libero – batte forte per te

È stato il primo inno moderno e probabilmente è tutt’ora l’inno di partito più conosciuto che ci sia in Italia, anche per le moltissime versioni satiriche che ne sono state tratte. Il suo lavoro l’ha fatto benissimo. Musica di Renato Serio, parole di Silvio Berlusconi.

UDEUR verrà

La difesa della vita, la certezza nel domani il sorriso di chi sa
ritrovare dentro al cuore il senso vero delle cose, una più profonda verità.
Cambierà… cambierà… nuova luce splenderà (il futuro che tu vuoi, verrà)
verrà… verrà… verrà… presto vedrai verrà…
UDEUR verrà! UDEUR verrà! UDEUR! UDEUR verrà

Lanciato nell’aprile del 2006, a pochi giorni dalle elezioni politiche, suscitò grande ilarità su internet – e in effetti l’andamento genere sigla-di-Goldrake stride parecchio col simbolo di un partito imbalsamatissimo e democristianissimo.

Azzurra libertà

Azzurra libertà è il sogno che c’è in noi,
Azzurra libertà per te ci batte il cuore,
Azzurra libertà
Ti difendiamo noi, tutti insieme,
e i doni che dai son parte di noi,
ci danno forza, vita.

Sempre Renato Serio e Silvio Berlusconi ci riprovano, qualche anno dopo l’inno di Forza Italia. Il risultato non è così dirompente, la canzone diventa l’inno dei giovani del partito.

I’m PD

Walter, io mi fido di te,
dico Walter: un Paese moderno
con Walter, è arrivato il momento di
dire no ai giochetti.

La canzone ufficiale della campagna elettorale del PD del 2008 era Mi fido di te, di Jovanotti, ma per qualche giorno si parlò parecchio di questa canzone, fatta sulla base di YMCA da un gruppo di militanti milanesi avendo come ispirazione un’idea simile della campagna di Barack Obama. Se ne parlò anche perché nientemeno che i Village People si arrabbiarono e chiesero i diritti d’autore.

La pace può

La pace può, guarda anche tu
l’Abruzzo si risveglia incredulo
la neve e il sole che s’incontrano
e la tua mano è qua
C’è un Presidente sempre presente
che ci accompagnerà

La canzone ufficiale della candidatura di Silvio Berlusconi al Nobel per la pace. Ve la ricordate? Noi l’avevamo rimossa. Il verso “L’Abruzzo si risveglia incredulo”, letto adesso, guadagna nuovi significati.

Meno male che Silvio c’è

Siamo la gente che ama e che crede
Che vuol trasformare il sogno in realtà
Presidente siamo con te
Menomale che Silvio c’è

L’inno ufficiale del PdL. Ti credo che Fini se n’è andato.

Il sole rosso

Noi siamo il Partito del proletariato
rosse fiammanti, rosse le bandiere
falce e martello effige di Mao
splende il Sole rosso del PMLI.

Inno del Partito Marxista Leninista Italiano, che nel suo piccolissimo è un partito piuttosto longevo: evocazioni melodiche da repertorio della sinistra.

Pace e libertà

Vieni amico mio, seguimi anche Tu,
se restiamo uniti noi avanzeremo di più.
Stringiamo le nostre mani e giù dal cielo una gran pioggia di serenità.

Inno dell’UdC, scritto da Luca Sardella (sì, quel Luca Sardella).

Viva l’Italia dei Valori

Viva l’Italia dei Valori
non vi sentirete soli
se la notte arriverà

Non è chiaro quale sia l’inno ufficiale del partito di Di Pietro: sul sito nazionale non ce n’è nessuno, sui siti locali del partito ce ne sono almeno due diversi e ugualmente terribili.

[audio:http://www.idvfrancavilla.it/media/idv.mp3|titles=Inno IdV] [audio:http://idvsava.myblog.it/media/00/00/1739227039.mp3|titles=Inno IdV]

Ognuno vale uno

Una rete di persone in connessione diretta
Siamo il popolo del web in diretta con le webcam

Inno ufficiale del Movimento 5 Stelle, che riesce nell’impresa di mettere la parola fotovoltaico in una canzone. I militanti di Beppe Grillo hanno invece una solida tradizione di inni: qui quello del primo V-Day, la manifestazione dell’8 settembre 2007.