«È molto probabile che la Corea del Nord attacchi ancora»
Lo ha detto il direttore dell'intelligence della Corea del Sud, che intanto sistema missili sull'isola attaccata
Il direttore dell’intelligence della Corea del Sud è convinto che la Corea del Nord stia per attaccare di nuovo. Il 23 novembre scorso Pyongyang aveva bombardato l’isola Yeonpyeong, uccidendo due militari e due civili. Seoul ha risposto organizzando delle esercitazioni militari insieme agli Stati Uniti sul confine, spingendo la Corea del Nord a minacciare nuovi attacchi in caso le esercitazioni non venissero sospese. Nonostante le immagini satellitari non abbiano mostrato movimenti nordcoreani, oggi l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap ha riportato le dichiarazioni del direttore dell’intelligence Won Sei-hoon, che sarebbe quasi certo di nuovi attacchi. «È molto probabile che la Corea del Nord attacchi ancora», avrebbe dichiarato a una commissione parlamentare durante una riunione a porte chiuse.
Intanto Seoul ha posizionato missili terra-aria sull’isola attaccata la settimana scorsa, nonostante diversi ufficiali rimasti anonimi abbiano dichiarato a BBC di sperare che l’ipotesi di Won sia sbagliata. Chung Min Lee, il responsabile della sicurezza nazionale sudcoreana, ha detto che il paese si sta attrezzando per rispondere a eventuali attacchi, incrementando il numero di armi e soldati sull’isola. Chung ha però aggiunto che, secondo lui, la crisi di questa settimana ha già raggiunto il suo apice, e andrà scemando con il passare dei giorni. Il corrispondente di BBC da Seoul Chris Hogg scrive comunque che, qualsiasi cosa accada, la Corea del Sud non vuole dare l’impressione che un atteggiamento aggressivo di Pyongyang verrà ripagato semplicemente con il dialogo — come è praticamente successo finora.
Le esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti intanto sono terminate, ma le due nazioni stanno pensando di riprenderle a breve. Contemporaneamente, la Corea del Sud sta pianificando quelli che vengono definiti “addestramenti di routine della marina militare” in ventinove luoghi diversi del paese, che dovrebbero iniziare entro pochi giorni e procedere per diverse settimane. La Cina, l’unico grande alleato della Corea del Nord, ha chiesto la riapertura del dialogo del gruppo delle sei nazioni — Cina, Stati Uniti, Russia, Giappone, le due Coree — per placare le ambizioni nucleari di Pyongyang.
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