Le elezioni di Haiti nel caos
Tredici candidati su diciotto hanno lamentato irregolarità e brogli, chiedendo di annullare il voto
Il Consiglio per le elezioni di Haiti ha approvato il processo elettorale di domenica, nonostante le operazioni di voto si siano svolte in modo caotico e in una situazione tutt’altro che stabile, tra accuse di brogli ed episodi di violenza.
Due persone sono rimaste uccise durante uno scontro a fuoco tra sostenitori di partiti rivali, molte altre persone risultano essere ferite a seguito di risse e violenze. Dei diciotto candidati alla presidenza, tredici hanno chiesto l’annullamento delle elezioni a causa di brogli e irregolarità: questi tredici comprendono tutti i candidati favoriti della vigilia escluso Jude Celestin, che è appoggiato dal partito dell’ex presidente Rene Preval, al momento al potere.
Sebastian Walker, inviato da Al Jazeera nel paese, ha detto che “le Nazioni Unite stanno invitando tutti alla calma, spingendo soprattutto i leader politici a calmare ciascuno i propri sostenitori”. Il Consiglio per le elezioni ha ammesso la presenza di problemi nel processo elettorale: le liste elettorali erano antiquate, col risultato che molti cittadini si sono presentati ai seggi ma non hanno potuto votare; in alcuni seggi le urne sono state aperte prima dell’orario di inizio dello spoglio; in altri le schede elettorali già votate sono state sparse per le strade. Non ci sono prove però che le irregolarità si debbano a tentativi di frode del voto e non semplicemente alla disorganizzazione, e comunque secondo il Consiglio si tratta di episodi che hanno coinvolto solo il 3 per cento dei seggi: per questo ha respinto le lamentele dei candidati e ha detto di essere “orgoglioso” di queste elezioni.
I risultati non sono ancora noti. Se, come è molto probabile, nessuno dei candidati alle presidenziali otterrà più della metà dei voti, i due candidati più votati si sfideranno in un ballottaggio il prossimo 16 gennaio.