Intanto, nel mondo
Wikileaks a parte, la vita continua: i muri esplodono, i bambini giocano, i trafficanti scappano
Nel giorno che ha preoccupato i governi di tutto il mondo, in giro le cose sono andate avanti più o meno come al solito. In Libano ci si laurea, a Rio de Janeiro si gioca e si dà la caccia ai trafficanti, a Kandahar si dorme e si fanno esplodere dei muri, a Islamabad si riposa e a Hong Kong si lavora. A Karachi un aereo precipita, in Scozia un treno va lento tra la neve. Ad Haiti c’è poca elettricità, e le schede elettorali si contano con le candele.