Ad Haiti i morti di colera sono più di duemila
Ci sono diciotto candidati, ma nessuno è veramente favorito e probabilmente si andrà al ballottaggio
Oggi ad Haiti si vota per le elezioni presidenziali mentre il paese continua a combattere contro l’epidemia di colera che nell’ultimo mese ha già fatto più di duemila morti. Lo scorso 12 gennaio il paese fu colpito da un devastante terremoto che uccise quasi duecentomila persone. Circa un milione e mezzo di haitiani vivono da allora all’interno di tende e ripari improvvisati, che hanno contribuito ad aumentare le già precarie condizioni igieniche dei centri abitati e favorito il diffondersi del colera.
I candidati che si sfidano oggi per la presidenza sono diciotto e, dopo l’esclusione del cantante Wyclef Jean, non c’è alcun chiaro favorito. È molto probabile quindi che tutto si deciderà al ballottaggio, già fissato per il 16 gennaio. Nei giorni scorsi ci sono stati scontri tra i sostenitori di alcuni candidati rivali e due persone sono morte. Ora si teme che la situazione possa peggiorare anche a causa dei dubbi sulle reali capacità del governo di gestire delle regolari elezioni in questa situazione di emergenza.
Centinaia di persone hanno protestato negli ultimi giorni davanti ai pochi palazzi del governo rimasti in piedi dopo il terremoto chiedendo tessere elettorali con cui poter votare. Molti dei certificati infatti sono andati persi durante il terremoto e per molte persone non ci sarà quindi nessuna possibilità di esprimere il proprio voto. «Non c’è lavoro qui. Non c’è niente. Sarebbe stato il mio primo voto», ha detto una ragazza di vent’anni, Rachel Pierre, al Washington Post.
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