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  • Giovedì 25 novembre 2010

Cosa sappiamo del prossimo scoop di WikiLeaks

Stavolta potrebbero essere diffusi milioni di documenti riservati sulla politica estera degli Stati Uniti

Stando a quanto raccontano NBC News e Associated Press, i vertici del Pentagono sarebbero molto preoccupati dal prossimo blocco di documenti riservati che WikiLeaks avrebbe intenzione di diffondere presto: milioni di documenti riservati – sette volte quelli sull’Iraq, ha detto la stessa organizzazione – che potrebbero essere molto dannosi per il governo americano.

I documenti sarebbero rapporti interni del dipartimento di stato americano e avrebbero quindi a che fare con le relazioni degli Stati Uniti con parecchie nazioni del mondo e con le loro misure a tutela della sicurezza nazionale. «È roba molto pericolosa», ha detto un funzionario del Pentagono alla NBC dietro garanzia dell’anonimato. «Viene da ogni parte del mondo e va molto oltre Iraq e Afghanistan. Sono registrazioni top secret, colloqui tra i nostri ambasciatori e capi di stato stranieri, valutazioni e giudizi su varie persone… ci sono molte cose imbarazzanti».

Il funzionario intervistato da NBC News ha detto che secondo il Pentagono almeno 250 mila documenti del dipartimento di stato saranno pubblicati presto. Sempre al Pentagono, si sospetta che la fonte di questi documenti sia ancora una volta Bradley Manning, l’ex analista dell’esercito oggi in carcere per aver passato a WikiLeaks documenti e video riservati sulla guerra in Iraq: d’altra parte, a fronte di un solo video pubblicato, Manning è stato condannato per aver scaricato dai server del governo oltre 150mila file, e lui stesso nelle chat pubblicate da Wired diceva di averne presi 260mila. E scriveva:

A Hillary Clinton e un migliaio di altri diplomatici in giro per il mondo verrà un attacco di cuore, quando si sveglieranno una mattina e troveranno un intero archivio di documenti riservati di politica estera disponibile per chiunque.

Il dipartimento di stato avrebbe già messo in allerta alcuni governi stranieri, comunicando loro che potrebbero presto essere diffusi documenti riservati riguardo le loro relazioni col governo degli Stati Uniti. Il Pentagono ha da tempo istituito una task force da cento persone per limitare i danni provocati dalle attività di WikiLeaks. La portavoce del dipartimento di stato, P.J. Crowley, ha detto mercoledì scorso che «queste rivelazioni sono dannose per gli Stati Uniti e per i nostri interessi. Creeranno tensioni nei rapporti che i nostri diplomatici intrattengono con i nostri amici nel mondo».

(PRAKASH SINGH/AFP/Getty Images)

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