I nuovi Chatroulette
Sono nati tanti emuli del sito che permette di parlare con sconosciuti via webcam
Dopo un inizio folgorante, Chatroulette — il sito che via webcam permette di stare faccia a faccia con persone sconosciute da ogni parte del mondo — sta velocemente perdendo utenti e popolarità. Il motivo principale non sembra però essere la modalità casuale del rapporto tra le persone, piuttosto l’altissima quantità di uomini nudi cui quali ci si può imbattere. Per questa ragione in molti, scrive il New York Times, stanno cercando di replicare la stessa dinamica sociale di Chatroulette, eliminando però i contenuti osceni.
TextSlide
È stato sviluppato da un ventisettenne di San Francisco, Matt Hunter, ed è una versione testuale di Chatroulette: permette di interagire via chat con utenti casuali e quindi sconosciuti. Per proteggere la privacy Hunter ha deciso di lasciar mostrare solo il nome e il numero identificativo della città da cui ci si sta connettendo, un modo per rompere il ghiaccio.
«Ho imparato molto guardando quel sito», dice Hunter di Chatroulette. «Esiste il desiderio di mettersi in contatto con qualcuno in maniere nuove, più brevi, ma se non dai alla gente qualcosa di cui parlare la conversazione passa subito all’età, il sesso, la posizione geografica».
Per contrastare il problema, TextSlide permette agli utenti di scegliere tra diversi argomenti di cui parlare, per poter così trovare altre persone con gli stessi propri interessi. Per ora il sito è ancora in fase beta, e c’è una lista d’attesa a cui iscriversi.
vChatter
vChatter emula ancora di più Chatroulette, permettendo a utenti sconosciuti di parlarsi via webcam faccia a faccia. A differenza del sito preso a modello, ci si iscrive però tramite il proprio account di Facebook. Nelle speranze degli sviluppatori questo dovrebbe diminuire la presenza di utenti non benvenuti e facilitarne la ricerca e l’espulsione. Gli unici dettagli visibili dell’account sono nome e città di provenienza, e usare come ponte Facebook ha un vantaggio ulteriore: il sito può mettere a contatto gli utenti in base ai loro interessi personali.
«Più ci evolviamo e più ci rendiamo conto come questo lo renda interessante per le persone» ha detto Will Bunker, uno dei fondatori. «Hai comunque davanti a te uno sconosciuto, ma non completamente a caso».
La società ha dichiarato di avere 2 milioni e mezzo di utenti. Secondo Bunker, vChatter avrebbe già raccolto 250mila dollari grazie agli investitori e prevede di espandersi ancora, aggiungendo pubblicità al sito.
Chatfé
L’obiettivo è creare relazioni, per quanto possibile, più profonde. Gli utenti si parlano via telefono e si trovano attraverso la corrispondenza di interessi ed esperienze — il New York Times cita un viaggio in zaino in India, o una maratona.
«È lo stesso concetto dell’incontrare qualcuno che sta leggendo il tuo stesso libro in un bar, e cominciare a parlare» ha detto Paul Orlando, il fondatore della società. «Quando parli con qualuno devi investire nella conversazione».
Dopo aver confermato il proprio numero di telefono, gli utenti possono impostare un argomento e attendere che il sito trovi qualcuno che abbia voglia di parlare della stessa cosa. Per ora il sito funziona solo attraverso chiamate su linee telefoniche tradizionali ma in futuro verrà implementata anche una chat.
Altri
Esiste decine di altri siti simili, come Feedback Roulette, che offre alle persone la possibilità di ricevere giudizi anonimi sul proprio sito. Prima che il suo fondatore decidesse di chiuderlo nonostante gli ottimi risultati, fino a pochi giorni fa era online anche Facelette, che permetteva alle persone di parlarsi attraverso il servizio di videochiamata FaceTime di Apple.
Non è possibile sapere se questi servizi continueranno a funzionare anche in seguito alla curiosità iniziale. Secondo esperti del settore come Melanie Turek della società di consulenza Frost & Sullivan l’enorme successo di Chatroulette conferma l’esistenza dell’interesse delle persone nei confronti di siti del genere. Chatroulette si è poi perso per strada per una cattiva gestione di quanto aveva creato, e questa potrebbe essere l’occasione per qualcuno di imparare dagli errori e crearne una versione 2.0.
E Chatroulette?
Il fondatore del sito, il diciottenne russo Andrey Ternovskiy, dice di non temere la concorrenza, anzi.
«È sempre bello quando vedo altri generi di “roulette” lì fuori. Se alla gente piacciono, perché no?».
Ternovskiy dice di aver passato gli ultimi mesi a lavorare “furiosamente” nel tentativo di ripulire il sito dal materiale osceno e riportarlo ai fasti di un tempo. Ha assunto un team di moderatori che setacciano il sito alla ricerca degli utenti da espellere, che vengono reindirizzati sul sito della rivista pornografica Hustler, che paga Chatroulette per il servizio. Il sito di Ternovskiy ha subito un restyling grafico, e ora all’ingresso è possibile leggere la frase “Una regola: rimanete vestiti”. Attualmente Chatroulette ha mezzo milione di utenti unici al giorno, un numero alto ma comunque lontano dai picchi di due milioni dello scorso anno.
– Chatroulette è già morto?
– Sono Andrey, quello di Chatroulette