Ahmadinejad rischia di essere sfiduciato?
Un gruppo di parlamentari conservatori ha accusato il presidente di aver infranto più volte la legge
Oltre a dover fronteggiare il movimento riformista iraniano e le proteste dell’Occidente sul programma nucleare, il presidente Mahmoud Ahmadinejad ha dei nuovi nemici che potrebbero essere ancora più pericolosi dei primi: i conservatori in parlamento.
Un gruppo di parlamentari ha steso e diffuso un documento che accusa il presidente e la sua amministrazione di aver infranto la legge ben 14 volte. Tra le accuse ci sono il prelievo di 590 milioni di dollari dalle riserve della Banca Centrale senza l’approvazione del parlamento, l’importazione illegale di petrolio e gas e una generale mancanza di trasparenza nelle spese del governo. Secondo Ray Takeyh, un osservatore politico iraniano, i conservatori temono che il presidente stia cercando di trasformare il paese da una “Repubblica Islamica a una Repubblica di Ahmadinejad”.
Per poter arrivare all’impeachment il documento avrebbe dovuto essere firmato da 74 parlamentari, ma sembra che la Guida Suprema Ali Khamenei abbia bloccato il processo (com’è in suo potere), impedendo così ai conservatori di portare in parlamento la discussione sulle dimissioni del presidente. Dopo la decisione di Khamenei molti parlamentari hanno iniziato a negare di aver firmato il documento, e i sostenitori della proposta sono diminuti a vista d’occhio. Nonostante la retromarcia, scrive il New York Times, la frattura tra Ahmadinejad e il partito conservatore in parlamento è evidente, e si aggrava sempre di più.
Ahmadinejad e i conservatori si sono scontrati spesso dalla sua elezione nel 2005 a oggi. […] Quest’anno i conservatori hanno cercato di combattere i suoi sforzi di diminuire i sussidi su cibo, carburante e altri beni. Durante le proteste dell’anno scorso sulle discusse elezioni che hanno confermato Ahmadinejad, l’ex presidente e leader dei conservatori Ali Akbar Hashemi Rafsanjani ha criticato la durezza eccessiva con cui il governo ha soppresso le proteste.
La BBC scrive che Ahmadinejad rappresenta un movimento populista ultraconservatore, fronteggiato sempre con maggior forza dagli altri conservatori, che ne lamentano la concentrazione dei poteri. Da tempo, infatti, è in corso una spaccatura tra l’ala militare del regime, che fa riferimento ad Ahmadinejad, e l’ala religiosa, che fa riferimento agli ayatollah. Il presidente iraniano in questo momento può ancora contare sul sostegno della Guida Suprema ma in molti credono che, con l’andare del tempo, la sua posizione possa indebolirsi sempre più.
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