Anche le primarie di Torino si complicano
La candidatura di Francesco Profumo, rettore del Politecnico, non convince più Sergio Chiamparino
Quando due mesi fa abbiamo fatto il punto della situazione sui possibili candidati a sindaco di Torino, quello del rettore del Politecnico, Francesco Profumo, era già uno dei più accreditati. Secondo quanto racconta l’edizione torinese di Repubblica, però, da qualche tempo il sindaco uscente Sergio Chiamparino ne è meno convinto e ha esposto le sue perplessità alla riunione di segreteria provinciale del PD.
“Ora la candidatura di Profumo è più debole perché rischia di rappresentare solo una parte del Pd e del centro. Questo è quello che penso. Fino all’estate la situazione, anche quella politica, era diversa e il percorso immaginato differente”. Il sindaco Sergio Chiamparino nella riunione della segreteria provinciale ha messo in fila tutti i suoi dubbi, la spiegato le ragioni della sua freddezza rispetto all’opzione rettore del Politecnico e perché la sua posizione è cambiata. “A fine agosto in Profumo vedevo concretizzarsi la possibilità di quella candidatura civica che si era teorizzata e che io ho sostenuto dopo la riunione di Villa Gualino. Una personalità che potesse scomporre e ricomporre la coalizione, guardando verso sinistra, a quell’area riconducibile a Giorgio Airaudo, e verso il centro, riuscendo ad intercettare il consenso di una parte di settori che si riconoscono nel centrodestra”.
Una linea che convinceva anche il rettore Profumo: “Ne abbiamo parlato in un incontro il 24 agosto”, rammenta il sindaco. E aggiunge: “Si era discusso anche come far nascere questa coalizione civica. Avevamo pensato ad una lettera, un documento sulle idee per il futuro della città che il rettore avrebbe dovuto farmi arrivare per far partire il confronto”. Insomma, Chiamparino era disposto a mettersi in testa il cappello da postino, ad assumere un ruolo di garanzia per costruire alleanze, gettare le basi per la candidatura Profumo e accompagnare l’ascesa del magnifico di corso Duca degli Abruzzi. Il primo cittadino parla di “continuità innovativa”, “di idee brillanti” e “alto profilo” di Profumo e teme, come altri, in primarie che si trasformino “in guerre tra componenti o partiti”.