“Liberiamo il povero Cirielli”
Cirielli fa il parlamentare, il presidente della commissione Difesa e il presidente della provincia di Salerno
Di Edmondo Cirielli si parlò molto nel 2005, quando scrisse una controversa legge di riforma del codice penale riguardo i termini della prescrizione e le pene per i reati di associazione mafiosa e usura. Ancora oggi quella legge viene chiamata “ex Cirielli”: ex perché poi Cirielli si dissociò dalle modifiche apportate dal Parlamento e chiese che quella legge non venisse più chiamata col suo nome.
Nel frattempo Cirielli ha continuato a fare il parlamentare. Nel 2008 è diventato presidente della commissione Difesa alla Camera. Nel 2009 è stato eletto presidente della provincia di Salerno. In questi giorni si sta parlando di lui in relazione alla guerra in corso tra lui e il ministro Carfagna riguardo la costruzione del termovalorizzatore a Salerno. La deputata del PD Federica Mogherini oggi sul suo blog fa notare l’affollamento di incarichi.
L’ultima settimana per lui dev’essere stata un vero incubo: la Camera ha approvato la finanziaria, che comporta scelte complicate e gravi per il buon mantenimento dell’efficienza delle nostre forze armate; il vertice Nato di Lisbona ha approvato il nuovo concetto strategico dell’alleanza, e rimesso a punto la strategia in Afghanistan; in Campania, attorno al caso del termovalorizzatore del salernitano è scoppiato un inferno dentro lo stesso PDL; la competenza rimbalza tra comune, provincia e regione e diventa questione nazionale con la presa di posizione del ministro Carfagna che tutto accetterebbe tranne che la gestione del termovalorizzatore ricadesse nelle mani di Cirielli. I due si insultano a distanza, per interposta persona (vedi Mussolini), e direttamente. Il ministro La Russa difende il suo pupillo “ex-AN”. Lui ricorda alla Carfagna che “deve tutto a Berlusconi”, e scrive ai colleghi (parlamentari) da presidente della provincia, ma su carta intestata della presidenza della Commissione Difesa della Camera. E’ evidente che inizia a fare confusione.