Il ministro della giustizia giapponese si dimette per una battuta
In riunione con i colleghi, Yanagida aveva scherzato su quanto fosse facile fare il ministro delle finanze
Il ministro della giustizia giapponese Minoru Yanagida si è dimesso al termine di un weekend in cui è stato ripetutamente attaccato dall’opposizione per una battuta, riportata così dai quotidiani locali:
«È facile fare il ministro della giustizia, devo solo ricordarmi le due frasi da usare in Parlamento quando non mi viene una risposta: “Non commento singoli casi” e “Stiamo agendo in conformità con le leggi e le prove”».
La frase è stata pronunciata qualche giorno fa durante una riunione con i colleghi alla prefettura di Hiroshima. Alla sua pubblicazione, l’opposizione ha attaccato Yanagida definendo le sue parole un “insulto al Parlamento” e il premier democratico Kan lo ha criticato duramente.
Diversi politici giapponesi, scrive BBC, sono caduti in errori e gaffe prima d’ora, compreso un ministro del turismo dimessosi dopo solo quattro giorni per aver detto che ai giapponesi non piacciono gli stranieri. Ma le dimissioni di Yanagida arrivano in un momento particolarmente critico per il governo, tra difficoltà economiche e un consenso elettorale calante. Kan è stato spesso criticato per la gestione delle dispute territoriali con Cina, per le isole Senkaku, e Russia, per le isole Kurili.
Le dimissioni complicano inoltre la già travagliata approvazione di un pacchetto economico che dovrebbe portare 60 miliardi di dollari nelle casse del governo per aiutarlo a uscire dalla crisi, causata anche dal valore eccessivamente alto dello yen, che rallenta le esportazioni.
«Per far passare il piano economico supplementare in parlamento il prima possibile ho dato le mie dimissioni al primo ministro Kan questa mattina. Le mie frasi erano soltanto una battuta, ma sono stato imprudente. Sono doppiamente dispiaciuto» ha detto Yanagida durante la conferenza stampa.
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