Un uomo solo al comando della fanga
Da un mese Zoro scrive per il Venerdì
Da quattro numeri Diego Bianchi, in arte Zoro, ha cominciato una collaborazione fissa con il Venerdì di Repubblica, che i suoi fans non possono leggere online neanche pagando. Ma oggi Zoro stesso ha messo sul suo blog la rubrica inaugurale, quella del 29 ottobre (qui incidentalmente quella della settimana scorsa).
Il gestore del pub sotto casa, orgogliosamente fascista, vota Berlusconi da anni.
Con lui ho due fronti dialettici costantemente e ferocemente aperti: uno calcistico, l’altro politico. Se nel primo caso le rispettive tesi non mirano mai a far cambiare curva e trincea all’altro, sul secondo versante ottusamente ci si prova.
Come scrive Antonio Pennacchi in “Canale Mussolini”, “il dramma della condizione umana è proprio questo: sei quasi perennemente condannato a vivere nel torto, pensando peraltro d’avere pure ragione”. Di conseguenza il tentativo quotidiano di convincere il prossimo delle proprie ragioni è pratica tanto diffusa quanto per lo più inutile, peraltro esercitata spesso su temi dove la ragione nulla potrà mai contro dna, fede, superstizione, tifo e irrazionale, per l’appunto.
Uscire da una discussione con posizioni diverse da quelle di partenza non è intimamente né ragionevolmente preteso da nessuno dei contendenti, ma si è in generale talmente convinti della bontà delle proprie da tentare comunque la più unica che rara impresa. Poi accade un fatto nuovo, proprio nel pub sotto casa, e la casistica s’aggiorna, se possibile più frustrante di quanto già non fosse.
(continua a leggere sul blog di Zoro)