Condannata per un tweet in Cina
Cheng Jianping aveva ironizzato sulla manifestazione di alcuni nazionalisti cinesi sul social network
Cheng Jianping dovrà passare un anno in un campo di lavoro nella provincia dello Henan per aver inviato messaggi poco graditi alle autorità cinesi su Twitter. Lo scorso 17 ottobre, la donna di 46 anni aveva per scherzo ripreso un messaggio pubblicato da un suo contatto sul social network sulle manifestazioni di protesta a Shanghai, dove alcuni manifestanti nazionalisti avevano lanciato oggetti contro il padiglione giapponese dell’Expo rinfocolando le tensioni tra i due paesi per la disputa territoriale sulle isole Senkaku. Cheng aveva ironicamente aggiunto alla fine del messaggio le parole «Alla carica, giovani rabbiosi».
Il fidanzato di Cheng, Hua Chunhui, aveva inviato per primo il messaggio su Twitter per ridicolizzare i dimostranti, spiega BBC, dicendo che le loro azioni di protesta non avrebbero sortito alcun effetto e che avrebbero dovuto distruggere il padiglione giapponese dell’Expo per attirare l’attenzione. Successivamente, Cheng ha deciso di riprendere il messaggio del suo ragazzo, aggiungendo l’invito finale a preparare una carica vera e propria contro il padiglione.
Una decina di giorni dopo la pubblicazione del tweet, Cheng è stata arrestata dalla polizia per aver “attentato all’ordine pubblico”. In quella data Cheng e Hua avevano fissato il giorno per le loro nozze. La donna è stata poi rilasciata dopo cinque giorni, ma non ha fatto ritorno a casa. Hua ha così deciso di contattare la famiglia della sua ragazza. I genitori di Cheng hanno confermato che la loro figlia era stata portata in un campo di lavoro nell’area dello Henan.
La BBC ha contattato i responsabili del campo di lavoro, che non hanno però fornito alcuna informazione aggiuntiva su Cheng. La documentazione ottenuta da Hua e dai familiari conferma che la donna è stata condannata a un anno di campo di lavoro e di rieducazione per il singolo tweet inviato il 17 ottobre. Cheng era già stata arrestata in agosto per aver sostenuto la causa dell’attivista per i diritti umani Liu Xianbin. Sempre su Twitter, la donna aveva espresso la sua soddisfazione per il premio Nobel per la pace conferito a Liu Xiaobo.
In Cina l’accesso a Twitter è formalmente vietato dalle autorità, ma sono sufficienti pochi accorgimenti per aggirare l’ostacolo e collegarsi ugualmente al social network. Le autorità monitorano con attenzione le attività degli utenti nel timore che la Rete possa essere utilizzata per organizzare movimenti e manifestazioni contro il regime di Pechino.