I talebani attaccano la base Nato di Jalalabad
La base era già stata attaccata a giugno, è la terza più grande dell'Afghanistan
Questa mattina all’alba un gruppo di talebani ha attaccato un avamposto militare NATO vicino all’aeroporto di Jalalabad, ma è stato respinto prima che gli attentatori riuscissero a farsi esplodere. L’attacco ha innescato uno scontro armato che è durato per più di due ore lasciando otto talebani uccisi, due di questi indossavano cinture esplosive. Nessun militare delle forze Isaf è morto, ha fatto sapere il portavoce del governo provinciale di Nangarhar, Ahmad Zia Abdulzai. I talebani invece sostengono di avere ucciso sessantadue militari Nato e di avere perso undici uomini.
Un fotografo della Associated Press presente sul luogo dello scontro ha detto di avere visto i corpi di tre uomini a terra, tutti e tre vestiti con uniformi dell’esercito afghano, che i talebani spesso usano per camuffarsi. Lo scorso giugno la stessa base militare aveva subito un attacco simile, che anche in quel caso era stato respinto e aveva portato alla morte di otto militanti talebani. La base militare di Jalalabad è una delle basi NATO più grandi dell’Afghanistan – subito dopo quella di Kandahar a sud e di Bagram a nord di Kabul – e impiega oltre 2.500 persone tra militari e personale civile.
Poco dopo l’attacco di Jalalabad, una bomba nascosta in una moto è esplosa in una strada molto affollata di Emam Sehab nel nord dell’Afghanistan, provincia di Kunduz, uccidendo sette persone. La bomba è esplosa proprio quando stava passando un veicolo della polizia afghana. Il comandante – Mohammad Manan – è morto insieme a una delle sue guardie del corpo e a cinque civili, ha confermato il capo del distretto di polizia locale Abdul Qayum Ebrahimi.
Gli attacchi di questa mattina arrivano subito dopo il fallito attentato suicida di ieri vicino a Kabul contro un convoglio militare su cui viaggiavano forze Isaf e militari afghani e segnalano il rischio di una possibile impennata di violenza in vista dell’incontro NATO a Lisbona della prossima settimana, quando i rappresentanti dei paesi membri discuteranno anche del conflitto in Afghanistan.
Al Jazeera scrive che la violenza in Afghanistan è al suo picco massimo da quando il regime talebano è stato cacciato nel 2001, e che le morti dei civili non sono mai state così alte nonostante la presenza di circa 150mila truppe straniere. Oggi è anche il nono anniversario della caduta del regime talebano. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha già annunciato il progressivo ritiro delle truppe dall’Afghanistan a partire da luglio 2011.