E quindi?
Maniche o non maniche, che intenzioni ha il PD rispetto alla crisi di governo? Dov'è questa mozione di sfiducia? Si aspetta la finanziaria, pare
L’agonia del governo ha conosciuto ieri sera una nuova scadenza: lunedì, ha annunciato Italo Bocchino, Futuro e Libertà ritirerà i suoi quattro uomini all’interno del governo (il ministro Ronchi, il viceministro Urso e due sottosegretari). Un’altra crepa nel malconcio edificio si aprirà, in attesa della successiva, e chissà quando arriverà il benedetto crollo.
Se però la lentezza della crisi della maggioranza è sfinente e fa sentire inermi, non è che l’opposizione stia prendendo iniziative particolarmente competitive per tornare minimamente al centro dell’azione. L’altroieri, mercoledì, Pier Luigi Bersani ha annunciato una raccolta di firme su una mozione di sfiducia al governo. Che non è sembrata una notizia di precipitosi rivolgimenti, ma piuttosto la segnalazione di un voler stare ancora alla finestra senza mostrarsi troppo pigri. Ma il risultato è che il PD sta sembrando dannatamente pigro: i suoi elettori vorrebbero probabilmente che facesse cadere questo governo, come ci si aspetta da un’opposizione.
E cosa può fare? Perché la “raccolta delle firme”? Lo spiega l’articolo 94 della Costituzione.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Un decimo dei componenti, nel caso della Camera dei Deputati, vuol dire 63. Il Partito Democratico ci mette un quarto d’ora a raccogliere 63 firme di deputati. Motivazioni ce ne sono in abbondanza. La si mette in discussione dopo tre giorni almeno: basta presentarla. E quindi che aspetta, il PD? Paura che i finiani non la votino, dice qualcuno. Ma i finiani si possono permettere una giravolta tale, a questo punto, da rivotare la fiducia al governo di cui hanno chiesto le dimissioni? Abbastanza escluso. Altri sostengono che il PD preferisca non prendersi nessun rischio, ora che i casini li stanno facendo gli altri. Più fondata è la spiegazione che sia il PD che i finiani non vogliano far cadere il governo prima dell’approvazione della finanziaria (in accordo col presidente della Repubblica), e che quindi prendano tempo mostrando di non essersi sottratti alla battaglia. Ieri sera Bersani ha aggiunto un altro annuncino.
“Stiamo raccogliendo le firme per una essenzialissima mozione di sfiducia, fatta di due righe, tempi e modi verranno valutati dai gruppi parlamentari in raccordo con le altre forze di opposizioni”
Insomma, se così vanno le cose, a meno di soluzioni istituzionali acrobatiche il governo tiene ancora per almeno tutta la settimana prossima (e probabilmente anche più a lungo). Se poi il governo dovesse rinunciare a porre la questione di fiducia per approvare la finanziaria, la discussione in aula si prolungherebbe, così come la vita della maggioranza.