Gli scontri nel Sahara Occidentale
A El Ayun continuano gli scontri tra l'esercito marocchino e la popolazione sahrawi
Il Sahara Occidentale è il più grande territorio non indipendente del mondo. È stato una colonia spagnola fino al 1976, quando la Spagna fu cacciata dal Marocco che prese il controllo sul territorio nonostante le richieste d’indipendenza della popolazione locale.
Con la fine della dominazione spagnola il territorio si era autoproclamato indipendente con il nome di “Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi”, ma di fatto è sempre rimasto sotto l’influenza marocchina. Negli ultimi giorni a El Ayun – la capitale ufficiosa del paese – ci sono stati scontri molto violenti tra la popolazione sahrawi e l’esercito marocchino, che è intervenuto con la forza per smantellare un accampamento.
Tutto è iniziato lo scorso lunedì, quando le autorità di Rabat hanno ordinato lo sgombero del campo Gdeim Izik, dove venticinquemila persone si erano accampate per protestare contro il governo marocchino. Secondo i numeri diffusi dal governo sahrawi in esilio, la rimozione forzata delle 7.500 tende dell’accampamento ha portato a scontri molto violenti con la popolazione anche per le strade di El Ayun, causando finora 19 morti, 723 feriti e 150 persone apparentemente scomparse nel nulla. Il governo marocchino conferma soltanto di avere arrestato 163 persone.
Il Fronte Polisario – che rappresenta il popolo sahrawi e controlla una zona dell’entroterra e una sottile striscia di terra al confine meridionale con la Mauritania – denuncia che la regione sta vivendo una «situazione di terrore», in cui la polizia marocchina abbandonerebbe per strada i cadaveri delle persone uccise per seminare il panico tra la popolazione. Il ministro degli esteri sahrawi, Mohamed Uld Salek, ha detto al quotidiano spagnolo El Mundo che la televisione marocchina mostra immagini di calma e ordine ma che al contrario in alcuni quartieri di El Ayun starebbero comparendo «corpi decapitati e cadaveri con ferite da arma da fuoco, anche alcuni bambini». Ha anche detto che i soldati marocchini bruciano tutte le macchine che incontrano nel loro cammino, specialmente i vecchi Land Rover, molto usati come mezzo di trasporto dai sahrawi, e che molti entrano nelle abitazioni e portano via molte persone senza dire dove. Il ministero sahrawi dei Territori Occupati oggi ha confermato il ritrovamento dei cadaveri di otto civili, tra cui un bambino di sette anni.
La Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi è stata riconosciuta da 76 stati, principalmente africani e sudamericani e dall’Unione Africana ma non dall’ONU, che lo ha inserito nella lista dei territori non indipendenti. Alcuni paesi non riconoscono la Repubblica, ma riconoscono il Fronte come rappresentante del popolo sahrawi; altri non riconoscono né il Fronte, né l’annessione unilaterale del Marocco dell’area. Nessuno stato ha riconosciuto formalmente l’annessione del Sahara Occidentale da parte del Marocco. La Repubblica ha un governo in esilio, guidato da Mohamed Abdelaziz.