I candidati alle primarie di Bologna
Chi si contenderà la candidatura del centrosinistra, dopo il forfait di Cevenini
Prima nessuno, poi uno, poi tre. La situazione del PD bolognese in vista delle comunali della prossima primavera ha attraversato molteplici fasi. Prima quella in cui i potenziali candidati alle primarie erano diversi, ma nessuno sembrava avere con sé un sostegno adeguato a potersi imporre sugli altri. Poi quella in cui dei molti apparentemente in corsa era rimasto solo Maurizio Cevenini, presidente del consiglio provinciale di Bologna, poi ritiratosi a seguito del grave malore che lo ha colpito poche settimane fa. Ora ce ne sono tre, tutti candidati alle primarie del prossimo 23 gennaio.
Uno è Andrea De Maria, ex segretario provinciale del PD e nominato lo scorso luglio da Pier Luigi Bersani “responsabile nazionale delle nuove riforme dell’organizzazione e della comunicazione politica”. Per qualche giorno sembrava potesse essere una specie di candidato ufficiale, in grado di compattare il partito, ma poi è arrivata la candidatura concorrente di Virginio Merola, presidente del consiglio provinciale di Bologna, assessore comunale alla casa durante la giunta Cofferati e già sfidante di Delbono alle primarie del 2008. Infine Donata Lenzi, deputata che i giornali locali definiscono “bersaniana” e già consigliera comunale fino al 2006. Per candidarsi bisogna raccogliere le firme tra gli elettori oppure avere il sostegno del quaranta per cento dell’assemblea provinciale del PD, che al momento è già spaccata tra De Maria e Merola. «Visto che l’assemblea cittadina è blindata dagli altri due in corsa, cercherò i voti all’esterno».
A loro si aggiungono i due cosiddetti outsider, che erano in campo già quando il candidato del PD era Maurizio Cevenini. Sono Amelia Frascaroli, ex direttrice della Caritas sostenuta pubblicamente da Flavia Prodi, moglie di Romano Prodi, e Benedetto Zacchiroli, ex responsabile delle politiche estere del comune nello staff di Sergio Cofferati e relatore a “Prossima fermata: Italia”, l’evento di Firenze promosso lo scorso fine settimana da Matteo Renzi e Pippo Civati. E non è finita, perché a questi potrebbe aggiungersi un altro candidato civico: Andrea Segrè, preside della facoltà di agraria, che non ha ancora sciolto la riserva su una sua possibile candidatura.
Intanto il PD ha smentito quanto riportato nei giorni scorsi domenica dall’edizione bolognese di Repubblica, nella quale si dava conto di un sondaggio effettuato allo scopo di scegliere il candidato più gradito dalla città. «Il PD non ha commissionato alcun sondaggio ad alcun istituto demoscopico», ha detto il segretario comunale Raffaele Donini, e inoltre «non vi è intenzione di scegliere preventivamente alcuna candidatura espressione del partito per le elezioni primarie». In ogni caso, i giochi sono aperti fino a venerdì 10 dicembre, quando i candidati dovranno consegnare le firme a sostegno della propria candidatura.
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