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  • Domenica 7 novembre 2010

Birmania, primi risultati come previsto

Lo spoglio iniziale attribuisce tutti i seggi alla giunta militare, le opposizioni avevano chiesto di non andare a votare

In this photo taken during a poll monitoring tour for Myanmar journalists and foreign diplomats, Myanmar voters cast their ballots at a polling center in Yangon, Myanmar, Sunday, Nov. 7, 2010. (AP Photo/Khin Maung Win)
In this photo taken during a poll monitoring tour for Myanmar journalists and foreign diplomats, Myanmar voters cast their ballots at a polling center in Yangon, Myanmar, Sunday, Nov. 7, 2010. (AP Photo/Khin Maung Win)

Le urne delle prime elezioni in vent’anni si sono chiuse in Birmania alle quattro del pomeriggio locali (in Italia era mezzogiorno). Come racconta l’inviato canadese del Globe and Mail Mark McKinnon – uno dei più preparati sulle cose asiatiche – il conteggio dei voti è in corso e non si sa quando si completerà. I primissimi risultati diffusi dal quotidiano in esilio Irrawaddy danno sei seggi attribuiti ai due partiti di governo e uno all’opposizione del Fronte Democratico Nazionale (sono 1158 in tutto). Ma il maggiore partito di opposizione, la LegaNazionale per la Democrazia, ha chiesto ai suoi simpatizzanti di boicottare le elezioni e sarà interessante il dato di partecipazione diffuso dalle autorità. I partiti registrati alle elezioni sono in tutto 37.

La vittoria dell’attuale giunta è data per scontata, considerata la totale mancanza di libertà e informazione democratiche in Birmania: stamattina anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama aveva denunciato come inaccettabili le elezioni e i loro risultati. L’altra notizia attesa per i prossimi giorni è quella che riguarda l’eventuale liberazione del premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, annunciata più volte come possibile dopo le elezioni.