Il crollo della Schola Armaturarum a Pompei
L'edificio è collassato a causa dell'incuria che affligge da anni molte aree del parco archeologico
Questa mattina, intorno alle 6, nel sito archeologico di Pompei è crollata l’intera Schola Armaturarum, comunemente ed erroneamente chiamata Domus Gladiatori, dove secondo gli archeologi aveva sede un’associazione militare. Verso le 7.30 i custodi hanno notato le macerie e hanno provveduto a isolare l’area, che si trova a pochi passi dalla via dell’Abbondanza, una delle strade principali del percorso per i turisti, che è stato temporaneamente deviato per ragioni di sicurezza.
Stando alle prime informazioni fornite dalla Soprintendenza, e riprese dal Corriere della Sera, il crollo sarebbe avvenuto a causa delle piogge copiose degli ultimi giorni che avrebbero creato delle infiltrazioni all’interno di un terrapieno adiacente all’edificio. Il tetto stesso della Domus potrebbe aver causato il cedimento: per proteggere gli interni dell’edificio, la copertura fu rifatta tra gli anni Quaranta e Cinquanta del secolo scorso e, dopo molti anni, le mura antiche non avrebbero più retto il peso del tetto e da qui il crollo.
Secondo gli storici, oltre a essere la sede di una associazione militare, l’edificio era anche utilizzato come deposito per le armature. Lungo una parete, gli archeologi avevano scoperto degli scaffali collocati in alcune nicchie dove erano stati conservati paramenti militari e armature. Una parete era dipinta con raffigurazioni di trofei, armi, foglie di palma, vittorie alate e candelabri decorati con aquile e globi.
La Schola Armaturarum era osservabile solamente dall’esterno lungo il percorso per i turisti che porta verso la parte centrale del parco archeologico, ma non poteva essere visitata all’interno per ragioni di sicurezza e in attesa di un recupero dell’edificio. Come numerose altre parti del sito archeologico, l’edificio era in condizioni precarie.
Da tempo associazioni culturali e inchieste giornalistiche hanno messo in evidenza il profondo stato di degrado del parco archeologico di Pompei. L’ex sindaco di Ercolano del PD, Luisa Bossa, ha criticato duramente il governo e il ministro dei beni culturali: «Quando abbiamo posto la questione del degrado negli scavi, Bondi ha risposto in modo piccato e risentito, difendendo il lavoro dei suoi commissari. Il crollo della Domus dei gladiatori è la drammatica, ma inevitabile, risposta a chi pensa che governare significhi raccontare una balla al giorno, attaccando chi a quella balla non crede perché le cose va a guardarle con i suoi occhi. La situazione dei siti archeologici in Campania è drammatica».
Del degrado del sito archeologico di Pompei si era occupata la trasmissione di RaiTre di Riccardo Iacona “Presa Diretta” il 27 settembre dello scorso anno. L’inchiesta “Oro buttato” aveva mostrato lo stato di abbandono di alcune zone del parco archeologico, i danni non ancora sistemati dei bombardamenti della Seconda guerra mondiale e gli edifici rimasti pericolanti dal terremoto dell’Ottanta.