Il blogger Kareem Amer, ancora in carcere
Era stato arrestato quattro anni fa per offese all'Islam e al presidente Mubarak
Nel 2006 fa l’allora ventiduenne Abdul Kareem Nabeel Suleiman — Kareem Amer, il suo pseudonimo — fu il primo blogger arrestato in Egitto a causa dei suoi articoli online. Ora, quattro anni dopo, nonostante Amer abbia scontato la sua pena, Al Jazeera scrive che il governo egiziano non lo ha ancora rilasciato.
La Free Kareem Coalition, un gruppo di attivisti da diverse nazioni che protesta contro la detenzione di Amer, ha scritto sul proprio blog che il rilascio era previsto per venerdì. Esra’a Al Shafei, il direttore della coalizione, ha scritto ad Al Jaazera riportando che diverse persone avevano cercato di ottenere informazioni senza alcun risultato, e che nemmeno gli avvocati di Amer sapevano nulla.
Tarek Elfaramawi, un fotografo freelance che avrebbe dovuto lavorare con Amer dopo la sua liberazione, ha detto ad Al Jazeera che il blogger non sarebbe stato effettivamente rilasciato. Al Jazeera ha provato a telefonare all’ambasciata egiziana a Washington ma la portavoce non ha risposto alla chiamata.
Amer era stato arrestato una prima volta nel 2005 e una seconda nel 2006, a causa di articoli considerati antireligiosi e denigratori nei confronti del presidente egiziano Hosni Mubarak. Il 22 febbraio 2007 Amer è stato condannato a tre anni di prigione. Il suo arresto aveva portato a una serie di manifestazioni di protesta in tutto il mondo, dalla Svezia agli Stati Uniti, ed era stato seguito con attenzione dalla stampa internazionale. Anche il governo americano aveva pubblicamente espresso la sua preoccupazione per la detenzione, menzionandola nel documento sui diritti umani di quell’anno.
Sul suo blog, Amer scriveva dei problemi che riguardano la repressione politica, gli estremismi religiosi e i diritti delle donne. Nell’ottobre 2005, ad Alessandria sono avvenuti violenti scrontri tra musulmani e cristiani copti a causa dell’uscita di una canzone intitolata “Prima ero cieco ma ora posso vedere”, che raccontava la storia di un giovane copto e del tentativo di militanti islamici di ucciderlo. Tre persone sono morte negli scontri e una suora è stata pugnalata da un giovane musulmano. Amer scrisse un articolo sul suo blog riguardo agli scontri: “i musulmani hanno tolto la maschera mostrando il loro vero volto, facendo vedere quanto sono brutali e inumani.