I nuovi Wikileaks
L'ex portavoce dell'organizzazione Domscheit-Berg starebbe fondando un sito concorrente
Osteggiato dagli Stati Uniti e decine di altri governi, criticato da alcuni dei suoi vecchi sostenitori, Wikileaks ora dovrà fronteggiare un’altra sfida: la concorrenza. Il Wall Street Journal racconta infatti la nascita di altri siti che, come quello fondato dall’australiano Julian Assange, si occupano o si occuperanno di pubblicare materiale riservato.
Cryptome.org è già online, e come Wikileaks pubblica documenti riservati e top secret. Secrecy News è invece un blog, fondato dallo scienziato Steven Aftergood, che pubblica documenti governativi che riguardano l’esercito e la diplomazia statunitense. Ma il progetto più interessante sembra quello che starebbe allestendo Daniel Domscheit-Berg, l’ex portavoce di Wikileaks uscito dall’organizzazione a settembre in seguito a dissensi con Assange.
Domscheit-Berg avrebbe arruolato altri ex volontari di Wikileaks. Recentemente sono state diverse le persone che hanno scelto di abbandonare l’organizzazione, a causa di un presunto crescente autoritarismo del suo fondatore. Wikileaks sembra comunque avere accolto bene la notizia.
«Ci sono arrivate indicazioni su un progetto simile messo in piedi da Daniel e altri» ha detto Kristinn Hrafnsson, uno dei portavoci di Wikileaks, durante una recente intervista a Londra. «Sarebbe bello avere più organizzazioni come Wikileaks»
Dopo aver lasciato l’organizzazione, Domscheit-Berg ha dichiarato più volte che mentre Wikileaks pubblicava documenti di alto profilo come i documenti riservati sulle guerre in Iraq e in Afghanistan si disinteressava a documenti che, nonostante la minor risonanza, sarebbe stato comunque importante pubblicare.
Parlando a un evento a Londra la scorsa settimana, Assange ha detto che Wikileaks ha smesso temporaneamente di accettare nuovi documenti a causa dell’enorme quantità di materiale arretrato e le risorse limitate per pubblicarli. Non ha aggiunto dettagli. «Non credo sia giusto ricevere documenti da persone che vorrebbero vederli pubblicati subito se non siamo nella posizione di pubblicarli dopo un lasso di tempo ragionevole».
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