L’ONU ha portato il colera ad Haiti?
In due settimane oltre quattrocento persone sono morte ad Haiti per un'epidemia di colera
Nelle ultime settimane almeno 442 persone sono morte ad Haiti per un’epidemia di colera, l’infezione intestinale causata da un batterio che si trasmette attraverso acqua e cibo contaminati. Molte altre persone stanno soffrendo di febbre alta, diarrea e vomito, sintomi tipici del colera che possono portare velocemente alla disidratazione e alla conseguente morte, se non curati tempestivamente. Nei giorni scorsi si era iniziato a parlare del fatto che la diffusione così violenta dell’epidemia fosse in parte collegata anche alle responsabilità delle organizzazioni umanitarie, che a nove mesi dal terremoto che uccise oltre 250mila persone starebbero rallentando la ripresa delle imprese del paese, tra cui ospedali e farmacie.
Oggi Associated Press aggiunge un ulteriore elemento alle ipotesi sulle responsabilità internazionali nei confronti della popolazione di Haiti: l’epidemia di colera sarebbe stata involontariamente scatenata da alcuni soldati delle Nazioni Unite. Secondo alcuni primi accertamenti, alcuni soldati nepalesi avrebbero portato la malattia ad Haiti proprio dal Nepal. «Il batterio che sta causando questa epidemia è molto diverso da quello che di solito si trova ad Haiti e nei Caraibi, mentre è molto caratteristico della regione da cui provengono quei soldati», ha detto ad Associated Press John Mekalanos, esperto di colera dell’Università di Harvard. E Paul Farmer, esperto di medicina e povertà per le Nazioni Unite, ha aggiunto che le autorità dovrebbero indagare a fondo questa possibilità, perché conoscere la fonte della malattia potrebbe essere fondamentale per arrestare il contagio.
Dal 2004 circa dodicimila soldati delle Nazioni Unite sono stati inviati ad Haiti per vigilare sulla sicurezza del paese. Ma molti abitanti di Haiti si oppongono da tempo alla presenza delle forze internazionali e ora stanno approfittando di questi sospetti per chiedere il ritiro delle forze dell’ONU. Il Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti ha dichiarato che ormai è impossibile risalire alla fonte esatta che avrebbe scatenato l’epidemia. Ma secondo John Mekalanos, dietro a queste dichiarazioni si nasconderebbero motivazioni politiche: «Penso che sia un tentativo di fare la cosa giusta politicamente e lasciare l’ONU fuori da questo imbarazzo, ma dovrebbero capire che in ballo c’è qualcosa di più grande».