Il vecchio trucco della valigia in aeroporto
A Malpensa c'è una valigia rossa che gira e gira e gira sui nastri trasportatori per truccare i tempi di attesa al recupero bagagli
Atterri dopo un viaggio in aereo e non vedi l’ora di tornartene a casa o arrivare in albergo, ma oltre alle varie formalità burocratiche al controllo documenti devi anche aspettare che la tua valigia faccia capolino sul nastro trasportatore del recupero bagagli. Mentre aspetti, noti una valigia che continua a girare sul nastro senza che nessuno la recuperi. Non ha alcuna etichetta di riconoscimento, è malandata e probabilmente non ha volato insieme a te. È lì per truccare i tempi di attesa al recupero bagagli e migliorare le statistiche sull’efficienza degli aeroporti, come racconta un lettore sul Corriere della Sera di oggi.
Viaggio moltissimo e ho notato più volte come a Malpensa, sul nastro trasportatore di bagagli, appaia spesso una valigia rossa come prima valigia consegnata. La fortunata valigia fa fermare il cronometro che appare sui monitor che indica il tempo trascorso tra l’atterraggio e la consegna del primo bagaglio. Purtroppo dopo la valigia rossa, il nulla per 20 minuti prima che le altre valigie appaiano sul nastro. Ieri sera di nuovo si è presentata per prima e solitaria più che mai la solita valigia rossa.
Stufo di essere preso in giro, ho guardato bene la valigia, constatando che non vi era alcuna etichetta di viaggio che indicasse la destinazione e la provenienza. Ebbene, l’ho aperta, certo del fatto che non appartenesse a nessuno, e al suo interno ho trovato solo delle vecchie riviste e del polistirolo. Ecco dunque svelata l’ennesima truffa degli operatori della Sea: i tempi medi di consegna bagagli, che vanno ad influenzare statistiche internazionali e rating sulla qualità del servizio dell’aeroporto, sono truccati con questo stratagemma all’italiana. In allegato fotografie della valigia, del suo contenuto e del monitor del nastro, che indica solo 2 minuti di tempo di consegna (minuti realmente trascorsi: 16).
Lo stratagemma, in realtà non è “all’italiana”, ma è un piccolo trucco utilizzato in numerosi aeroporti anche all’estero nel tentativo di migliorare le statistiche sull’efficienza in uno dei servizi più importanti offerti ai viaggiatori a terra. In alcuni aeroporti vengono utilizzate sempre le stesse valigie, che passano la loro esistenza sui nastri trasportatori, mentre in altri la procedura è un poco più onesta: gli addetti caricano in fretta e furia sul nastro trasportatore un primo bagaglio da poco atterrato così da ridurre i minuti sul contatore del tempo di attesa e solo dopo procedono con più calma allo scarico degli altri bagagli.
La prassi della valigia rossa a Malpensa sembra essere in voga da molto tempo, almeno da quattro anni stando al racconto di alcuni utenti su un forum di viaggiatori. Nell’agosto del 2006 un passeggero atterrato a Malpensa con un volo proveniente da Belgrado segnalava già il problema, ricevendo conferme da altri utenti su una prassi che pare essere in voga da moltissimi anni.
Quando sono arrivato al nastro, sul monitor davano in consegna i bagagli del mio volo e di quello da Zurigo, c’erano già delle valige in circolo, e come ora di consegna del primo bagaglio da Belgrado davano le 19.05 ( premetto che siamo atterrati alle 19.00 precise ! sarebbe stato un record ! ), essendo in quel momento le ore 19.15 passate, mi è venuto un mezzo coccolone non vedendo la mia valigia tra quelle che stavano girando… Salvo scoprire poi che in realtà i bagagli del mio volo hanno cominciato a consegnarli solo alle 19,25.
Aggiornamento
Sul sito del Corriere della Sera la SEA, la società che gestisce l’aeroporto di Malpensa, ha smentito le ipotesi sulla valigia rossa, proponendo altre motivazioni e minacciando azioni legali per chi ha diffuso notizie che mettono in discussione la reputazione della società.
1.Il bagaglio cui fa riferimento Andrea Magnoni è un bagaglio test che tutti gli handler (le società che gestiscono i bagagli negli aeroporti) utilizzano per sbloccare eventuali valigie o zaini che rimangono incastrati sui nastri di riconsegna. A tal fine sono appesantiti (in questo caso con riviste) e per tale ragione i passeggeri possono averli visti spesso.
2. Il caso documentato dal lettore fa riferimento a un volo gestito da un handler in concorrenza con Sea Handling (100% controllata Sea) e quindi Sea non avrebbe ovviamente nessun interesse a falsificare in positivo il dato di riconsegna del bagaglio. In ogni caso se, effettivamente il dato è stato falsificato, questa è una pratica che Sea non ha mai perseguito e mai perseguirà perché in contrasto con la policy aziendale e soprattutto perché ingannevole nei confronti dei passeggeri.