Quanti sono i lettori del Times online a pagamento
Da luglio il giornale può essere letto sul Web solo in abbonamento, la metà di chi paga è costituita da lettori occasionali
Il Guardian cerca di fare i conti in tasca al Times, stimando il suo numero di lettori dallo scorso luglio 2010, momento dal quale per accedere alla versione online del Times occorre sborsare qualche sterlina se non si è già abbonati alla versione cartacea del celebre giornale britannico. Il proprietario della case editrice del quotidiano, il magnate australiano Rupert Murdoch, ha deciso di rendere a pagamento il Times per provare una strada alternativa a quella dei contenuti offerti gratuitamente in cambio della pubblicità. Per leggere un’edizione giornaliera del quotidiano è necessaria una sterlina, mentre se si sceglie un abbonamento settimanale le sterline da pagare sono due. Chi ha un abbonamento al cartaceo, invece, non deve affrontare costi aggiuntivi per leggere la versione online.
Il Times online ha dunque centomila abbonati alla propria edizione di carta che hanno deciso di attivare anche l’accesso alla versione in Rete. A questi, scrivono sul Guardian, vanno poi sommate le vendite di 105mila edizioni elettroniche del giornale dichiarate da News International, la società editrice controllata dalla multinazionale Times Corp. di Murdoch. Per edizioni elettroniche si intendono non solo la versione disponibile online del Times, ma anche le versioni per i lettori di ebook come Kindle e per i tablet come l’iPad.
«Tenendo conto di “qualche doppione” nei totali, la società afferma di essere intorno ai 200mila utenti digitali. La distinzione tra vendite e abbonamenti è da tenere in considerazione: alcuni avranno pagato, per esempio, per una sola copia in diversi casi. Per evitare conteggi doppi, dunque, si fa riferimento al numero delle vendite e non al numero di utenti. In onestà, la differenza tra numero di vendite e numero di utenti è probabilmente bassa.
Dei 105mila, circa la metà ha un abbonamento mensile, anche se News International non specifica se si tratta di lettori della versione per computer o per Kindle o iPad. I restanti sono, invece, clienti occasionali che arrivano sul sito web e decidono di pagare una sterlina per leggere i contenuti, magari su segnalazione di qualche amico.
Secondo l’amministratore delegato della società editrice, Rebekah Brooks, i dati dimostrano chiaramente come ci sia un bacino di utenti disposto a pagare per ricevere le notizie e leggere attraverso la Rete. Gli analisti invitano però alla cautela: i dati si riferiscono a un periodo di tempo ancora ristretto ed è difficile comprendere a fondo l’efficacia e i vantaggi del nuovo regime a pagamento.