Perla Genovesi e le feste del PdL
Riassunto del nuovo filone giudiziario delle inchieste sulle serate a casa del premier, di cui si parla da ieri
Da ieri il filone giudiziario della storia di Berlusconi e di certe sue criticate abitudini si è arricchito di un nuovo capitolo. Dopo la procura di Milano, che indaga su quanto è accaduto attorno a Karima El Marough detta Ruby, ieri si è saputo che pure la procura di Palermo sta indagando su un presunto giro di droga e prostituzione attorno ad alcune feste organizzate da esponenti del PdL.
L’inchiesta di Palermo gira intorno a una donna che si chiama Perla Genovesi. Lei ha trentadue anni, è originaria di Parma ed è stata a lungo militante di Forza Italia. Tra il 2001 e il 2004 si è candidata alla presidenza del quartiere Pabo, a Parma, e al Comune di Fidenza. Ha lavorato in regione per sette mesi nel gruppo consiliare di Forza Italia. Nel 2005 ha fatto l’assistente parlamentare del senatore del PdL Enrico Pianetta, accompagnandolo anche durante un viaggio ufficiale in Brasile. Poi ha abbandonato la carriera politica a causa di una gravidanza.
Sempre per via della gravidanza Perla Genovesi viene rilasciata quando è arrestata una prima volta per aver trasportato in auto ingenti quantità di cocaina. Poi viene arrestata lo scorso luglio con l’accusa di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Sta collaborando con pm Geri Ferrara e Marcello Viola, e sta raccontando dei suoi viaggi verso la Spagna organizzati per comprare la cocaina e portarla in Sicilia. Genovesi agiva come corriere per conto di un’organizzazione guidata da un uomo di nome Paolo Messina, in passato vicino al boss della mafia Matteo Messina Denaro.
Oltre a procurare la cocaina, Genovesi avrebbe organizzato diversi festini nella zona di Trapani, a cui avrebbero partecipato personaggi influenti della politica locale. Perla Genovesi avrebbe fatto alcuni nomi e descritto vari episodi. Incontri simili a questi sarebbero stati organizzati a Roma, in Emilia Romagna e a Milano. Genovesi fino a questo momento ha negato di avervi a che fare, per quanto, sostengono le cronache di questi giorni, “alcuni indagati chiamano in causa la Genovesi come diretta organizzatrice delle serate”. Genovesi avrebbe però raccontato anche di alcune confidenze che le sono state fatte da una sua amica, che lavora come “escort”.
La sua amica le avrebbe raccontato di essere “entrata nel giro delle feste del presidente” e di essere andata a villa Certosa, la residenza estiva di Silvio Berlusconi in Sardegna. La donna ha ventotto anni ed è stata già individuata e interrogata dagli investigatori, confermando quanto anticipato dalla stessa Genovesi riguardo la sua frequentazione di villa Certosa.
La ragazza avrebbe raccontato di essere stata reclutata per partecipare a questi appuntamenti e prima che diventassero pubblici i racconti sulle feste a casa del premier fatti da Ruby, chi interrogava la testimone ha ascoltato gli stessi dettagli svelati dalla marocchina su piscine, signorine poco vestite e altri particolari. Anche gli intermediari che hanno ingaggiato la giovane escort con un passato da ballerina «cubista» per portarla a Villa Certosa nel 2009 al cospetto del presidente del Consiglio sarebbero gli stessi che avevano agganciato Ruby.
Nel verbale d’interrogatorio della escort, scrive oggi il Corriere della Sera, comparirebbero diversi nomi, tra cui quello di Lele Mora, già indagato a Milano per favoreggiamento della prostituzione per la vicenda di Ruby. Genovesi ha poi detto di avere presentato la sua amica escort a Renato Brunetta, perché questo la aiutasse a risolvere un suo problema riguardo l’affidamento del figlio. Secondo Genovesi, proprio il contatto con Brunetta permise alla escort di entrare “nel giro delle feste del presidente”. Il ministro oggi al Corriere della Sera ricostruisce il suo incontro con la ragazza – “in lacrime, mi disse che stava vivendo una brutta storia legata alla questione dell’affidamento del figlio” – e dice che cercò di aiutarla facendo “un paio di telefonate ad avvocati matrimonialisti, perché fosse assistita e le dessero una mano”. Ma dice di non averne saputo nulla da quel momento in poi, di non ricordare neppure come si chiama e di non avere quindi nulla a che fare con l’introduzione della ragazza nelle feste di Berlusconi.
Questa mattina i magistrati di Palermo si sono riuniti e, stando a quello che riferiscono le agenzie di stampa, starebbero valutando la possibilità di trasferire ai colleghi di Milano tutta la parte dell’inchiesta che ha che fare con le dichiarazioni dell’amica di Perla Genovesi, considerata la sua attinenza all’indagine attualmente in corso a Milano per sfruttamento della prostituzione. Quella che che coinvolge Karima El Marough, ovvero Ruby.