I risultati delle elezioni di midterm
La diretta del Post sul voto negli Stati Uniti: si comincia alle 23
06.58. Carl Paladino, il bizzarro candidato repubblicano a governatore di New York, sconfitto da Andrew Cuomo, ha fatto un curioso concession speech. Si è presentato sul palco ingrugnito e con una grossa mazza. E ha detto a Cuomo che farà bene a fare gli interessi dei newyorkesi, altrimenti le sentirà proprio dalla mazza. “E non vi illudete che queste siano le ultime parole di Carl Paladino”.
06.52. A Milano è sorto il sole, intanto.
06.50. Bisognerà aspettare parecchio per capire com’è andata a finire in Alaska. Vi abbiamo raccontato la storia di Lisa Murkowski e del suo essere favorita nonostante la sua condizione di write-in candidate. Lo spoglio richiederà probabilmente qualche giorno.
06.39. Quando il democratico Jerry Brown fu eletto per la prima volta governatore della California era il 1975, e fu il più giovane governatore della storia della California dal 1850. È stato rieletto oggi, all’età di 72 anni, ed è diventato così anche il più anziano governatore della storia della California.
06.11. Se state cercando un modo per farvi stare più simpatico John Boehner, leader dei repubblicani alla Camera e probabile nuovo speaker, forse questo può aiutarvi. Come vi abbiamo raccontato qualche ora fa, Boehner stanotte si è commosso mentre arringava i suoi sostenitori dopo la vittoria in Ohio. Leggendo in giro, pare che accada spesso e ci siano vari precedenti. Boehner ha questo problema, se così lo si può chiamare: che si emoziona durante i discorsi, e quando dice cose che lo toccano particolarmente si commuove. Con noi la cosa ha funzionato.
06.08. Persino Ben Quayle, figlio dell’ex vice presidente statunitense Dan Quayle, è stato eletto alla Camera, in Arizona. In uno spot aveva detto di considerare Barack Obama “il peggior presidente nella storia degli Stati Uniti”.
06.01. Anche il governatore dell’Ohio va ai repubblicani, bel colpo per i repubblicani in chiave 2012.
05.56. La CNN dice che la California ha respinto il referendum sulla legalizzazione della marijuana.
05.46. La Casa Bianca ha appena diffuso questa foto. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, telefona al leader dei repubblicani alla Camera e probabile nuovo speaker, John Boehner, per congratularsi per la vittoria.
05.39. Anche la CNN dà Reid vincente in Nevada.
05.30. Secondo Fox News, il leader dei democratici al Senato Harry Reid ha conservato il suo seggio. Migliore notizia della serata per i democratici.
05.20. Secondo MSNBC il seggio senatoriale dell’Illinois, quello che fu di Barack Obama, è ormai saldamente nelle mani del repubblicano Kirk.
05.17. Il democratico Daniel Inouye eletto per la nona volta al Senato nelle Hawaii: sarà il senatore anziano della legislatura.
05.14. Manca ancora all’appello l’Alaska, ne sapremo qualcosa dopo le sei del mattino.
05.11. La repubblicana Jan Brewer è stata rieletta governatrice dell’Arizona. È nota soprattutto per aver firmato e sostenuto la famigerata legge sull’immigrazione, e per essersi paurosamente incantata durante il suo primo e unico dibattito di questa campagna elettorale.
05.10. Un quinto delle schede scrutinate in Nevada e Harry Reid è nettamente avanti.
05.07. La CNN dà il democratico Jerry Brown nuovo governatore della California. Brown era già stato governatore tredici anni fa. La sua avversaria, la repubblicana Meg Whitman, ha investito oltre 140 milioni di dollari dai suoi risparmi nella campagna elettorale. Sprecati, a quanto pare.
04.59. Toomey vicino alla vittoria in Pennsylvania, Boxer vince in California. Ora è ufficiale anche che i democratici mantengono la maggioranza al Senato.
04.47. Boehner parla della sua famiglia e della sua storia e si commuove, un po’ goffamente.
04.45. Si sapeva già ma ora è arrivata l’ufficialità: i repubblicani hanno strappato abbastanza seggi ai democratici da conquistare la maggioranza alla Camera.
04.40. Parla John Boehner, leader dei repubblicani alla Camera e prossimo speaker.
04.33. Punto della situazione. In questo momento i repubblicani hanno 182 seggi alla Camera, i democratici ne hanno 121. I primi hanno strappato 38 seggi ai secondi. Al Senato, siamo 47 a 42 per i democratici.
04.29. Secondo la CNN in Nevada Reid avrebbe dieci punti di vantaggio su Angle, ma siamo ancora all’inizio. Il repubblicano Toomey intanto allunga in Pennsylvania. Se i democratici conquistano un altro seggio al Senato, sono certi di mantenere la loro maggioranza.
04.22. Secondo Fox News il referendum sulla legalizzazione della marijuana in California è stato bocciato: si tratta di un esito probabile, ma è ancora prestissimo.
04.18. Si fa appassionante la sfida per il Senato in Pennsylvania tra Sestak e Toomey: ora è tornato in vantaggio il repubblicano, sempre di un pelo. Anche in Illinois è in vantaggio il repubblicano Kirk sul democratico Giannoulias, ma sempre di poco. Nessuna notizia ancora dal Nevada.
04.11. Christian Rocca sta guardando MSNBC, canale televisivo con spiccate tendenze liberal, e scrive che “je rode”. La redazione del Post guarda la CNN ma non fa fatica a credergli: eppure se MSNBC voleva dare una mano ai democratici forse poteva evitare di criticarli a oltranza.
04.08. Nella prossima legislatura non ci sarà alcun afroamericano nel Senato statunitense. I tre candidati neri a questo giro erano Meek in Florida, Greene in South Carolina e Thurmond in Georgia, tutti democratici, tutti sconfitti. L’unico uscente era Roland Burris, democratico dell’Illinois e nominato provvisoriamente al seggio di Obama, che non si è ricandidato.
04.01. Gli exit poll di CNN danno i candidati democratici in vantaggio in California, sia al senato che come governatore. Intanto sempre la CNN dà Nikki Haley nuovo governatore della South Carolina.
04.00. Rieletti il senatore democratico Wyden in Oregon e il repubblicano Crapo in Idaho.
03.59. Tra poco, ultima tornata di stati che chiudono le urne. Sono California, Oregon, Idaho e Washington.
03.46. Il senatore democratico Feingold, del Wisconsin, ha fallito la rielezione: un altro seggio senatoriale che passa ai repubblicani. In compenso ce l’ha fatta Barney Frank, deputato democratico tra i più rumorosi e determinati critici dei tea party.
03.43. La repubblicana Nikki Haley vicina alla vittoria come governatore della South Carolina, ma con più fatica del previsto. La sua campagna elettorale era stata piuttosto movimentata.
03.24. In Colorado i democratici eleggono governatore John Hickenlooper. Ma era una vittoria prevista, coi repubblicani divisi tra due candidati.
03.23. Tim Kaine, il presidente del partito democratico, ammette la sconfitta alla Camera.
03.12. Come previsto, i repubblicani conquistano la poltrona di governatore del Michigan con Rick Snyder.
03.10. Ancora qualche numero. In questo momento i repubblicani hanno 122 seggi alla Camera, i democratici ne hanno 73. I primi hanno strappato 12 seggi ai secondi. Al Senato, siamo 47 a 38 per i democratici.
03.03. Il collaudato e affidabile modello statistico di Nate Silver dice che i giochi sono fatti, in sostanza. Resta da capire se i seggi che i repubblicani strapperanno alla Camera saranno più vicini ai cinquanta o ai sessanta. Restano da guardare tre sfide importanti al Senato, in Nevada, in Illinois e in Pennsylvania. E poi i governatori.
03.02. Secondo gli exit poll della CNN, in Nevada il leader dei democratici al Senato, Harry Reid, è avanti di un punto sulla repubblicana Sharron Angle.
03.00. John McCain rieletto in Arizona, come previsto. Vincono i candidati repubblicani al Senato anche in Iowa e Lousiana.
02.59. Tra gli altri, ha perso il seggio anche il deputato democratico Grayson, uno dei più di sinistra al Congresso (piuttosto antipatico con Obama in questi due anni).
02.57. La CNN dà il democratico Deval Patrick rieletto governatore del Massachusetts.
02.55. Pronti per un’altra infornata di exit poll e proiezioni, tra pochi minuti. Importanti i dati che verranno da Iowa, Arizona e Nevada.
02.53. Quando un terzo dei voti è stato scrutinato, in Pennsylvania il democratico Sestak è ancora in vantaggio sul repubblicano Toomey per il seggio senatoriale. Democratici in vantaggio anche in Colorado.
02.51. L’elezione di un governatore repubblicano in Oklahoma era data per scontata: la notizia è che si tratta del primo governatore donna della storia dello stato, Mary Fallin.
02.45. La situazione dei governatori, secondo il New York Times. Rosso sono i repubblicani, blu i democratici. Gli stati in chiaro non sono ancora stati assegnati, ma mostrano chi è in vantaggio. Quelli in scuro sono stati già assegnati. Quelli con le righe nere sono stati assegnati e strappati al partito uscente.
02.41. Il collegio 9 dell’Indiana, che avevamo dato come indicativo dell’aria che tira all’inizio di questa diretta, è andato ai repubblicani con ampio margine. È stato un indicatore corretto.
02.26. Intanto comincia il victory speech di Marco Rubio, neo senatore repubblicano della Florida: uno dei pochi candidati tea party da tenere seriamente d’occhio.
02.20. Con la Camera ufficiosamente andata ai repubblicani e il Senato ufficiosamente nelle mani dei democratici, la cosa più importante che rimane da guardare è la distribuzione dei governatori. Occhi aperti soprattutto su Ohio, Iowa, California, Pennsylvania e Illinois.
02.16. La CNN dà la maggioranza alla Camera ai repubblicani: vuol dire, tra le altre cose, la fine di Nancy Pelosi come speaker.
02.13. Punto della situazione, allora, sulla base dei dati del New York Times. Alla Camera, finora sono stati assegnati 83 seggi ai repubblicani e 40 ai democratici. I repubblicani ne hanno strappati 8 ai democratici: gliene servono almeno altri 31. Al Senato, la situazione attuale vede 46 seggi per i democratici e 32 per i repubblicani.
02.05. Il repubblicano Brownback eletto governatore in Kansas. I repubblicani strappano un altro seggio senatoriale ai democratici, stavolta in North Dakota. Intanto Rand Paul ha appena cominciato il suo victory speech.
02.03. Eletti anche il repubblicano Perry a governatore del Texas e il democratico Cuomo a governatore di New York.
02.02. Non che ci fossero dubbi, ormai, ma NBC dice che i repubblicani conquisteranno la maggioranza alla Camera.
02.00. La CNN dà i democratici Gillibrand e Schumer vincenti per il Senato a New York. Nessuna sorpresa.
01.57. Qualche buona notizia per i democratici dalle elezioni dei governatori. In Ohio e in Illinois, per esempio, che sono due stati fondamentali in chiave presidenziali 2012.
01.53. Tra sette minuti arriverà un’altra grossa infornata di stati. A quel punto mancherà solo la west coast. Questo vuol dire che nel giro di due ore dovremmo avere un’idea abbastanza chiara della situazione.
01.49. Il conteggio è ancora in fase embrionale, ma per adesso in Pennsylvania per il Senato il democratico Sestak è in vantaggio sul repubblicano Toomey. La stessa cosa in un altro seggio particolarmente delicato, quello dell’Illinois già di Barack Obama. Ma è ancora presto.
01.44. Il repubblicano Griffith vince nel collegio 9 della Virginia: è un brutto colpo per i democratici, il cui candidato era dato in lieve vantaggio dai sondaggi. Per ora, in generale, rispettati i sondaggi: al Senato i democratici conservano la maggioranza di un soffio, alla Camera i repubblicani guadagnano almeno cinquanta seggi.
01.43. È finita per Tom Perriello: il suo avversario, il repubblicano Hurt, ha vinto col 51,7 per cento dei voti.
01.41. Il leggendario Kucinich, forse il deputato più a sinistra del congresso statunitense, è stato eletto per l’ennesima volta in Ohio.
01.39. La CNN dà il democratico Joe Manchin eletto al Senato in West Virginia. È la diga: vuol dire che salvo disastri o sorprese i democratici sono sicuri di conservare la maggioranza in almeno un ramo del congresso.
01.36. Le brutte notizie per i democratici alla Camera arrivano soprattutto dalla Virginia, dove le cose stanno andando male.
01.34. Intanto la lotta nel collegio 6 del Kentucky si fa serratissima. Con l’85 per cento delle schede scrutinate il democratico uscente Chandler è avanti col 50,1 per cento, segue il repubblicano Barr con il 49,9 per cento.
01.30. La CNN dà il repubblicano Boozman vincente al senato in Arkansas sulla democratica Lincoln: altro seggio strappato alla maggioranza. Vince però il governatore uscente democratico Beebe. In Connecticut per il senato vince il democratico Blumenthal. In North Carolina vince Richard Burr, repubblicano uscente.
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01.25. Punto della situazione al Senato secondo il New York Times. Vale la solita legenda. Rosso sono i repubblicani, blu i democratici. Gli stati in chiaro non sono ancora stati assegnati, ma mostrano chi è in vantaggio. Quelli in scuro sono stati già assegnati. Quelli con le righe nere sono stati assegnati e strappati al partito uscente.
01.23. Secondo Nate Silver, i democratici stanno tenendo bene in Kentucky ma non altrettanto bene in Indiana, Virginia e Florida. La sua proiezione ora assegna 57 seggi in più ai repubblicani alla Camera: gliene servono 39, sarebbe una gran vittoria.
01.17. Il Guardian infierisce su Chrtistine O’Donnell, la candidata dei tea party per i repubblicani in Delaware: «La dannosa presenza di Christine O’Donnell non ha solo portato alla perdita di un seggio al Senato che il moderato Mike Castle avrebbe vinto facilmente, ma ha anche danneggiato gli interi risultati alla Camera in Delaware. Grazie Christine, grazie Tea Party, ottimo lavoro».
01.12. MSNBC dà il repubblicano Isakson vincente per il senato in Georgia, il New York Times ancora no. In compenso il New York Times dà vincente Kelly Ayotte, repubblicana uscente e pupilla di Sarah Palin. Nessuna sorpresa.
01.03. Secondo i soliti raw exit poll data della CNN, in Illinois Kirk e Giannoulias sarebbero appaiati. Se questi dati tengono, sarà una notte molto lunga.
01.00. La CNN dà Marco Rubio vincente in Florida e Chris Coons vincente in Delaware. Rubio è il candidato dei tea party: ha sconfitto come previsto il governatore uscente Charlie Crist, repubblicano diventato indipendente. In Delaware era in gioco il seggio di Joe Biden, e i repubblicani erano in grande vantaggio. Poi le primarie sono state vinte da Christine O’Donnell, l’improbabile candidata dei tea party, e i democratici hanno rimontato. Questo è il primo grosso danno subìto dai repubblicani a causa dei tea party.
00.59. Secondo Nate Silver, la vittoria di Yarmuth in Kentucky è il primo segno che “questa notte non sarà un’apocalisse per i democratici”.
00.54. La quiete prima della tempesta. Tra cinque minuti chiudono le urne in qualcosa come venti stati.
00.51. Mattia Ferraresi, inviato del Foglio negli Stati Uniti, si trova al quartier generale dei democratici e dice che c’è qualche ottimismo.
00.50. Il New York Times dà Yarmuth vincente nel collegio 3 del Kentucky. Era un democratico uscente, doveva vincere, ha vinto. Tutto come previsto.
00.44. Il punto sul Senato, fino a questo momento, secondo il New York Times. Gli stati in rosso chiaro non sono ancora stati assegnati, ma i repubblicani sono in vantaggio. Quelli rosso scuro sono stati assegnati ai repubblicani. Quelli rosso e nero sono stati assegnati ai repubblicani e strappati ai democratici. La stessa cosa varrebbe col colore blu, e ci sarebbe il seggio senatoriale del Vermont: ma al contrario della CNN il New York Times non lo dà ancora.
00.40. Punto della situazione sui pochi seggi che le testate americane hanno già assegnato. Alla Camera, 14 seggi a 1 per i repubblicani. Al Senato, dove i dati odierni si sommano ai senatori non in scadenza di mandato, i democratici hanno 40 seggi e i repubblicani 25.
00.34. Sappiamo che molti si sono affezionati, e allora vi segnaliamo che col 4 per cento delle schede scrutinate Tom Perriello in Virginia è in svantaggio di 250 voti sul candidato repubblicano.
00.31. Con molta cautela – li definisce raw exit poll data – la CNN dice che in West Virginia il candidato democratico al senato è in vantaggio. Prendetela con le supermolle.
00.30. La CNN dà il repubblicano Portman vincente per il senato in Ohio. Era previsto: il suo avversario si è praticamente arreso.
00.27. Nel collegio Indiana 9, uno dei primi che vi avevamo detto di tenere d’occhio, il democratico uscente Hill è dieci punti dietro quando un quinto delle schede è stato scrutinato. Non è una buona notizia per i democratici.
00.26. Tra pochi minuti chiudono le urne in Ohio, North Carolina e West Virginia. Occhio soprattutto a quest’ultima. In gioco c’è il seggio che fu dell’anziano senatore democratico Byrd, morto pochi mesi fa: il governatore democratico uscente è candidato e pare in vantaggio. Se i repubblicani perdono, le loro possibilità di conquistare la maggioranza al senato si riducono notevolmente. Se vincono, per loro sarà una grande nottata.
00.23. Il New York Times assegna altri tre deputati ai repubblicani tra Indiana e Kentucky, ma erano tutti uscenti e previsti.
00.14. Fino a questo momento i due deputati democratici uscenti in Kentucky tengono botta. I collegi sono il 3 e il 6.
00.04. Sempre la CNN assegna il seggio senatoriale dell’Indiana al repubblicano Coats. In Vermont vince il democratico uscente Leahy. Il repubblicano incendiario Jim De Mint vince come previsto in South Carolina (il suo sfidante era Alvin Greene, il candidato bizzarro che ha vinto le primarie per sbaglio).
00.01. La CNN dà Rand Paul vincitore del seggio senatoriale in Kentucky. È il primo risultato importante di questa sera. Annuncio previsto, ma non era previsto che arrivasse così presto.
23.59. Tra poco si comincia a fare sul serio: chiudono le urne nella parte est del Kentucky nonché in Florida, Georgia, West Virginia, South Carolina e Vermont.
23.58. Arnold Schwarzenegger non ha mai detto chi ha votato come suo successore alla guida della California, se il democratico Brown o la repubblicana Fiorina. Glielo hanno chiesto nuovamente mentre andava a votare, racconta AP, e ha detto che lo farà sapere soltanto in nottata, a urne chiuse (e risultato definito, forse).
23.55. Puntuali come ogni due anni, stanno girando i soliti exit poll probabilmente farlocchi di Drudge Report, spesso inerenti stati in cui si voterà ancora per le prossime quattro ore. Lasciateli perdere.
23.53. Se proprio i democratici devono preoccuparsi per qualcosa, in questo momento, quello è il collegio 2 in Indiana. L’uscente Donnelly era dato in vantaggio dai sondaggi, col 4 per cento delle schede scrutinate il suo avversario repubblicano è avanti col 60 per cento dei voti.
23.35. Tenete d’occhio il collegio 9 in Indiana e il collegio 6 in Kentucky: sono entrambi in bilico, vedere a chi andranno potrebbe dirci qualcosa sul resto della serata. Finora lo spoglio è in fase embrionale, e i repubblicani sono in vantaggio.
23.30. Anche l’Associated Press assegna il collegio 5 dell’Indiana ai repubblicani, che secondo il New York Times prendono anche il collegio 5 in Kentucky (parliamo sempre della camera, ovviamente). Anche qui nessuna sorpresa: d’altra parte questi seggi vengono assegnati così presto e con lo scrutinio appena iniziato proprio perché dati per certi già prima del voto.
23.23. Il New York Times assegna ai repubblicani i collegi 5 e 6 dell’Indiana, fin qui nessuna sorpresa.
23.18. I dati dello spoglio dell’Indiana: anche qui siamo ancora ai primissimi collegi.
23.12. Gli exit poll tardano, il conteggio prosegue: ma c’è ancora troppo poco per trarre qualsiasi conclusione.
23.07. Si cominciano a contare i voti per il seggio senatoriale del Kentucky, quello in cui i repubblicani candidano il tea party Rand Paul.
23.00. Chiusi i seggi in Indiana e Kentucky. A minuti i primi dati.
22.58. Girano le prime voci sugli exit poll che saranno diffusi alle 23, che poi sono quelli da prendere con le stra-molle. Voci su dati inaffidabili che comunque non ci sono ancora. Non ve li diamo.
22.48. Intanto stanno arrivando i primi exit poll tematici, quelli che hanno a che fare con le opinioni degli elettori al di là del loro voto. Confermano che l’economia è stato il tema al centro di queste elezioni e che la popolarità di Obama è sotto il 50 per cento. E né i democratici né i repubblicani sembrano contentissimi del loro partito.
22.37. Nate Silver mette in guardia i lettori del New York Times, noi ne approfittiamo per farlo con voi: bisognerà prendere molto con le molle i primi sondaggi, Silver suggerisce addirittura di “ignorarli”.
22.29. Consigli per chi non ha sonno e vuole prepararsi rapidamente alla nottata. Qui vi abbiamo spiegato come capire chi sarà il vincitore di stasera, qui tutti gli ultimi articoli del Post sulle elezioni di metà mandato. La CNN si può vedere online in streaming, qui. Questa invece la dettagliata copertura del New York Times. Alle 23 ora italiana avremo i primi exit poll da Indiana e Kentucky. I democratici hanno tre deputati uscenti, in Indiana: se li perdono tutti e tre, sarà il primo segno del disastro imminente; se invece dovessero tenerne uno o due, vuol dire che sarà una serata un po più equilibrata. Per alcuni exit poll dal Kentucky, specialmente quelli della parte occidentale dello stato, bisognerà aspettare un’altra ora.
foto di Luke Sharrett per il New York Times