Ancora pacchi bomba in Grecia
I pacchi di oggi erano indirizzati alle ambasciate di Svizzera, Russia, Cile, Germania e Bulgaria
Un pacco contenente esplosivo è stato trovato nella cassetta della posta dell’ufficio del cancelliere tedesco Angela Merkel a Berlino. La notizia è stata resa nota dalle stesse autorità tedesche, che hanno fatto sapere di avere disinnescato l’ordigno. Angela Merkel in questo momento si trova in visita ufficiale in Belgio e non era quindi in ufficio.
Si sospetta che anche questo pacco provenga da Atene – l’indirizzo del mittente era il ministero dell’economia greco – dove la polizia è oggi in massimo stato d’allerta dopo una nuova ondata di pacchi bomba. Due pacchi sono esplosi senza fare vittime, uno nel giardino dell’ambasciata svizzera, l’altro davanti all’ambasciata russa di Atene. Altri tre sono stati intercettati dalla polizia prima che venissero consegnati alle ambasciate di Cile, Germania e Bulgaria. L’ambasciatore cileno Carmen Ibanez ha detto che il pacco era indirizzato a lei.
Gli attentati di oggi arrivano subito dopo i quattro pacchi bomba che ieri sono stati inviati alle ambasciate di Messico, Belgio, Olanda e Francia. L’ultimo indirizzato espressamente al Presidente Nicolas Sarkozy. Soltanto il primo era esploso, ferendo una persona, gli altri tre erano stati tutti intercettati dall’antiterrorismo.
Le autorità greche hanno confermato che stanno seguendo la pista dei gruppi anarco-insurrezionalisti di estrema sinistra. La polizia sembra ritenere che l’ondata di attentati, tutti a basso potenziale esplosivo, abbiano l’obiettivo di attirare l’attenzione internazionale e dimostrare che la minaccia insurrezionalista è ancora forte nonostante il recente arresto dei leader del principale gruppo armato, Lotta Rivoluzionaria. La tecnica esplosiva assomiglierebbe a quella utilizzata nell’attentato che qualche mese fa costò la vita a Giorgio Vasilakis, assistente del ministro dell’interno.
Numerosi attentati di questo tipo sono stati compiuti in Grecia negli ultimi due anni, da quando un giovane studente di quindici anni fu ucciso da un poliziotto mentre stava andando a una festa. L’omicidio – che le indagini dimostrarono essere stato intenzionale e per cui il poliziotto fu condannato all’ergastolo – provocò un’ondata di disordini che durarono per settimane, alimentati dal risentimento per le difficoltà economiche e la disoccupazione giovanile.