Un ex combattente di Al Qaida ha dato la soffiata sui pacchi bomba?
Jabr al-Faifi si è consegnato spontaneamente nelle mani delle autorità e ha rivelato il piano
La soffiata che ha portato alla scoperta dei due pacchi bomba inviati venerdì scorso dallo Yemen agli Stati Uniti su due aerei cargo sarebbe arrivata da un ex combattente di al Qaida. Secondo la BBC, Jabr al-Faifi si sarebbe consegnato spontaneamente nelle mani delle autorità dell’Arabia Saudita due settimane fa e avrebbe rivelato il piano. Jabr al-Faifi è un ex detenuto di Guantanamo che dopo essere stato liberato e avere partecipato a un programma di riabilitazione in Arabia Saudita nel dicembre del 2006, si era di nuovo arruolato nelle file di al Qaida con base in Yemen.
L’intelligence americana ritiene che l’uomo che ha costruito gli esplosivi di venerdì sia Ibrahim Hassan al-Asiri, appartenente a una cellula yemenita di al Qaida. Le autorità statunitensi sospettano anche che il terrorista abbia realizzato l’ordigno esplosivo che Umar Farouk Abdulmutallab nascose nei propri indumenti intimi per far esplodere un aeroplano in volo, diretto a Detroit, lo scorso Natale. L’attentato fallì a causa di un problema nell’innesco e dei maldestri tentativi dello stesso attentatore, ma riuscì comunque a mettere nel panico le autorità per la sicurezza del volo in buona parte del mondo, inducendole a intensificare ulteriormente i controlli per prevenire eventuali altri attacchi.
Il particolare che per ora porta gli investigatori a immaginare il coinvolgimento di al-Asiri nella creazione dei pacchi bomba è il tipo di esplosivo utilizzato. Nel toner della stampante trovata a Dubai, e indirizzata a un centro ebraico di Chicago, sono stati ritrovati diversi grammi di PETN, un potente esplosivo già impiegato per alcuni precedenti attentati riconducibili alla mano di al-Asiri. I due ordigni fermati prima che potessero raggiungere gli Stati Uniti sarebbero dovuti probabilmente esplodere in volo, nel tentativo di abbattere gli aeroplani delle due società di spedizioni UPS e FedEx. Stando alle ricostruzioni di alcuni quotidiani, riprese dal blog The Lede del New York Times, Ibrahim Hassan al-Asiri appartiene a una famiglia molto osservante e sembra sia originario dell’Arabia Saudita.