L’inchiesta sui pacchi bomba dallo Yemen
La donna arrestata ieri è una studentessa yemenita di 22 anni, e il suo avvocato la dichiara innocente
La donna arrestata ieri perché sospettata di essere coinvolta nell’attentato terroristico sventato venerdì è Hanan al Samawi, una ragazza yemenita di ventidue anni, studentessa di scienze informatiche, scrive NBC News. Il suo avvocato ha dichiarato che la ragazza sarebbe completamente estranea ai fatti.
Le autorità sono arrivate a lei grazie alla presenza del suo numero di telefono sui pacchi trovati in due aerei cargo — uno della FedEx, uno della UPS — partiti dallo Yemen e diretti negli Stati Uniti, che contenevano esplosivi all’interno delle cartucce di inchiostro di diverse stampanti. Il tipo di esplosivo utilizzato è il PETN (tetranitrato di pentaeritrite), un esplosivo estremamente potente già utilizzato da una cellula di Al Qaida della Penisola arabica per un fallito attentato su un volo diretto negli Stati Uniti lo scorso natale.
L’avvocato ha confermato che il numero di telefono è della ragazza sostenendo però sia stato usato da qualcun altro, sottolineando come raramente Al Qaida lasci proprie tracce nelle sue operazioni. La polizia ha arrestato ieri la ragazza dopo aver circondato la casa in cui abita a San’a, la capitale dello Yemen. Le autorità yemenite hanno dichiarato di essere alla ricerca di diversi sospettati, che si pensa abbiano usato carte di identità e documenti falsi. Cresce inoltre la convinzione che dietro l’attentato ci sia Al Qaida.
I pacchi sono stati trovati a Londra e Dubai. Il premier britannico David Cameron ha dichiarato che «probabilmente l’ordigno era programmato per esplodere sull’aeroplano, ma non possiamo ancora stabilire esattamente quando». La Qatar Airways, la compagnia aerea, ha confermato che il pacco bomba trovato a Dubai era stato portato a bordo da due passeggeri.
– Le 24 ore di allarme terrorismo
– Le foto della stampante esplosiva