Un uomo che mantiene le promesse
Sono passati i "dieci giorni" annunciati dal PresdelCons e a Napoli le cose peggiorano
Era il 22 ottobre quando Silvio Berlusconi aveva annunciato nella derisione generale: «Prevediamo che in 10 giorni la situazione a Terzigno può tornare nella norma». 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, domani arriviamo alla scadenza del decimo giorno e non sembra che si possa chiamare “normalità” ciò che viene riportato oggi.
A Terzigno tutti i cortei sono confluiti alla rotonda di via Panoramica, cuore della protesta anti-discarica.
La manifestazione e’ stata pacifica, e, secondo stime non ufficiali delle forze dell’ordine, hanno partecipato circa cinque mila persone. Cori, slogan anti-discarica e per la differenziata, qualche riferimento a “bunga-bunga” e molti striscioni e fiaccole.
Ma è vero che i manifestanti hanno ottenuto che non fosse aperta la nuova discarica e gli scontri violenti con la polizia non ci sono più stati nelle ultime notti. Magari il PresdelCons sforerà di qualche giorno sui dieci giorni, ma sembra avere impostato una specie di potenziale soluzione.
A Terzigno.
Perché la soluzione berlusconiana – metodo consueto – pare aver spostato il guaio altrove e messo la polvere sotto il tappeto sbagliato.
Si è appena conclusa la trattativa per Terzigno, con la promessa del premier che la seconda discarica non si aprirà, e già scoppia un’altra rivolta. Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine si sono infatti verificati davanti al sito di Taverna del Re, a Giugliano. I manifestanti hanno tentato di impedire di far uscire i camion dal sito di stoccaggio. I carabinieri hanno tentato di liberare la strada per gli automezzi e alcuni dimostranti sono caduti a terra.
La situazione è molto complessa. Alcuni manifestanti, infatti, hanno protestato a cavallo contro il sito di stoccaggio, improvvisando caroselli e simulando “cariche” al galoppo. Si sono presentati cavalcando davanti al deposito di spazzatura di Giugliano dove da alcuni giorni sono stati avviati gli sversamenti a seguito dell’ordinanza del presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro.
Circolazione stradale bloccata. I manifestanti che presidiano l’accesso del sito di Taverna del Re chiedono che sia sospeso il conferimento dei rifiuti fino a quando nel pomeriggio una commissione composta da consiglieri comunali di Giugliano e dai rappresentanti degli stessi comitati avrà effettuato un sopralluogo all’interno della struttura per verificare come sta avvenendo lo stoccaggio dei rifiuti «tal quale». Lungo la strada di accesso che da Santa Maria a Cubito conduce fino ad Ischitella la circolazione stradale è stata bloccata. I manifestanti hanno gettato masserizie.
Spiega Repubblica Napoli:
A scatenare la rivolta è stato il fatto che c’era un preciso impegno – sancito in passato – che il sito, che accoglie oltre 6 milioni di tonnellate di spazzatura, non avrebbe più riaperto i cancelli. E ancora: l’accesso è al momento consentito solo ai mezzi provenienti dalla città di Napoli, mentre alcuni comuni della provincia, fra cui Giugliano, continuano ad affogare nei rifiuti. Al mattino alcuni manifestanti sono giunti sul posto a cavallo, per muoversi meglio tra le barricate di rifiuti, rami e tronchi stesi sulla strada di accesso a Taverna del Re, per impedire il transito dei camion.
A Taverna del Re vengono portati i rifiuti di Napoli.
La tensione era evidente fin dalle prime ore del mattino, quando sono ripresi gli sversamenti all’interno del sito di stoccaggio delle ecoballe. All’interno dell’impianto sono entrati una decina di autocompattatori provenienti dalla città. I rifiuti sono stati stoccati su una piazzola, destinata in passato ad accogliere gli ingombranti. Ma i manifestanti hanno continuato a presidiare il sito, riaperto dopo un’ordinanza del presidente della Provincia Luigi Cesaro e che dovrebbe accogliere oltre diecimila tonnellate di rifiuti non trattati. I comitati di Giugliano chiedono che venga sospeso il conferimento dei rifiuti, in attesa del sopralluogo di una commissione composta da consiglieri comunali e dai rappresentanti degli stessi comitati, per verificare come avviene lo stoccaggio.
E come riferisce ancora il Mattino, non stiamo parlando di isolati problemi locali. Stiamo parlando del guaio che nessuno si è occupato di risolvere finora, malgrado i proclami, e che riesplode ogni volta peggiore.
E intanto a Napoli giornate ancora drammatiche: cumuli di spazzatura in diverse zone della città invadono le strade. Sia nelle periferie che al centro, tra il corso Umberto e via Depretis, sono diverse le aree dove si trovano abbandonati in strada numerosi sacchetti di rifiuti ma anche altri tipi di materiali.
22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30. Magari domani succede un miracolo.