La Stampa non pubblica le foto di Ruby-Karima
La corsa ai clic da fotogallery conosce fortunatamante qualche limite
È Anna Masera, blogger e giornalista della Stampa, a spiegare una nuova scelta controcorrente e ammirevole del quotidiano, dopo quella spiegata la settimana scorsa dal direttore di non mettere online l’audio degli interrogatori di Avetrana.
Tutti i giornali online stanno pubblicando le foto di Ruby prese dal suo profilo Facebook. Noi abbiamo scelto di non pubblicarle (abbiamo utilizzato solo quella di pubblico dominio con cui si presenta suFacebook a tutti, coprendone gli occhi, ma non abbiamo fatto foto-gallery con le altre immagini), sebbene anche noi ne fossimo in possesso, in linea con la posizione presa in questo editoriale dal nostro direttore. Ma soprattutto perchè:
1) si tratta di una ragazza minorenne, almeno fino al 1 novembre quando a quanto pare compirà 18 anni;
2) le foto su Facebook sono visibili solo se si è suoi “amici”, per cui ha cercato di tutelare la propriaprivacy e non abbiamo diritto di violarla, in nome di una curiosità pruriginosa che non aggiunge nulla alla notizia di per sè.
3) E’ vero che la notizia che la vede implicata – a differenza della tragica storia di Sarah Scazzi a cui si riferiva il direttore nel suo editoriale- riguarda personaggi pubblici di alto profilo come il premier Silvio Berlusconi ed è quindi una notizia rilevante, ma – per ora almeno – Ruby ci risulta che non sia indagata e che non abbia fatto nulla che giustifichi un accanimento mediatico sulla sua persona.
Alla Stampa spiegano quindi la foto pixelata in homepage come una sobria eccezione avallata dalla necessità di un’illustrazione di cronaca: e che non fanno le fotogallery avide di clic e pagine viste degli altri quotidiani online.