L’eruzione dei vulcani in Kamčatka
Dense nubi di polveri e gas hanno ricoperto parte della penisola russa, paralizzando le attività di intere città
L’eruzione dei due vulcani Ključevskaja Sopka e Šiveluč ha creato numerosi disagi nella giornata di ieri in Kamčatka, la penisola lunga oltre mille chilometri che si trova nell’estremo oriente russo. Nell’area si trovano oltre 160 vulcani, 29 dei quali sono ancora attivi e danno talvolta vita a eruzioni che condizionano la vita nei centri abitati della penisola. Le nubi di fumo e ceneri prodotte dai due vulcani hanno raggiunto i dieci chilometri di altezza riducendo la visibilità in un’ampia zona della Kamčatka.
La cittadina di Ust-Kamchastk è stata ricoperta dalle polveri dei vulcani, riducendo la visibilità ad appena 15 metri. Le autorità hanno invitato la popolazione a rimanere in casa con le finestre sigillate in attesa di un miglioramento e della progressiva riduzione dei fumi. La cittadina conta cinquemila abitanti, che ciclicamente devono fare i conti con l’instabilità dei vulcani nell’area.
Nelle ore seguenti all’inizio dell’attività vulcanica, la nube si è progressivamente spostata a oriente, sul Pacifico. La fase di più intensa attività dei due vulcani sembra essersi arrestata. La nube non preoccupa particolarmente le autorità dell’aviazione civile. Alcuni aerei hanno cambiato rotta per non intercettare le ceneri e i fumi, ma la zona è comunque al di fuori delle principali tratte commerciali.
Il Ključevskaja Sopka è uno stratovulcano alto 4.750 metri con un cratere di circa 32mila metri. La prima eruzione nota del vulcano è stata registrata nel 2007. Anche il Šiveluč è uno stratovulcano ed ha attività esplosiva. Nel 1854 e nel 1964 abbe eruzioni molto violente, dal 2001 è entrato in una nuova fase attiva e da allora non ha più conosciuto sosta, dando origine anche ad alcune eruzioni esplosive di bassa entità.
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