Il suicidio di Claudia Racciatti
Ex finalista di Miss Italia, tenente e volto dei Carabinieri, si è uccisa in caserma, ieri
Una tenente dei Carabinieri, Claudia Racciatti, si è suicidata ieri a Roma nella caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa di viale Giulio Cesare. Il tenente Racciatti aveva 29 anni e prima di entrare nell’arma dei Carabinieri aveva guadagnato qualche momentanea notorietà undici anni fa, nel 1999, quando si qualificò alle finali di Miss Italia.
Dopo il concorso, invece che tentare di intraprendere una carriera nel cinema o nello spettacolo come molte sue colleghe, decise di iscriversi alla Scuola Allievi Ufficiali e nel 2003 superò l’esame di ammissione attestandosi all’ottavo posto nazionale. Il Comando Generale dei Carabinieri lo scorso anno aveva scelto Claudia Racciatti per una campagna di comunicazione dell’arma volta a promuovere l’arruolamento nei carabinieri: una foto del sorridente tenente Racciatti apparve su manifesti affissi in tutte le città d’Italia.
Secondo le indiscrezioni raccolte dalle agenzie di stampa, qualche giorno fa un commilitone di Racciatti aveva denunciato alcuni piccoli furti avvenuti in caserma e aveva indicato il tenente come la responsabile. Per questa ragione i superiori avevano aperto un’inchiesta disciplinare, e ieri il tenente era stata convocata per essere ascoltata dai superiori che dirigono la Scuola di via Giulio Cesare e da un ufficiale del nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di San Pietro.
La Stampa scrive che Racciatti era “sconvolta” per via dei sospetti sul suo conto, e che si è uccisa sparandosi un colpo al cuore con la pistola d’ordinanza mentre i responsabili della Scuola Allievi Carabinieri la stavano interrogando: il tutto sarebbe avvenuto con estrema rapidità, tanto che le persone nell’ufficio con lei non hanno fatto in tempo a intervenire. Il sito internet Carabinieri d’Italia, il primo a dare la notizia, scrive invece che Racciatti si è uccisa sparandosi un colpo di pistola «davanti al battaglione schierato». Secondo altre agenzie di stampa Racciatti era nel suo ufficio con altri due colleghi. Quanto accaduto è ora oggetto di indagine del Comando provinciale di Roma dei Carabinieri.