Guida completa al Pallone d’oro FIFA 2010
L'unica guida che vi risparmia il piagnisteo per la mancanza di italiani e vi racconta i candidati al premio
Ieri è stata resa nota la lista dei calciatori candidati all’edizione 2010 del Pallone d’oro, il premio individuale più prestigioso a cui un calciatore può ambire. Promosso dal settimanale francese France Football e assegnato grazie ai voti di centinaia di giornalisti sportivi da tutto il mondo, da quest’anno è stato unito al premio ufficiale – ma storicamente meno importante – assegnato dalla FIFA, il FIFA World Player. Quindi quest’anno voteranno 208 giornalisti e 208 allenatori e capitani delle nazionali di calcio di tutto il mondo. Il premio sarà assegnato il prossimo 10 gennaio.
I giurati possono esprimere il loro voto all’interno della lista annunciata ieri, che comprende ventitré candidati. Insieme a loro verrà premiato anche il miglior allenatore. Il premio fa riferimento all’anno solare in corso e solitamente i giurati si sono orientati su calciatori dalle caratteristiche offensive. Gli unici difensori ad aver vinto il trofeo sono stati Beckenbauer, Sammer e Cannavaro. L’unico portiere è stato il mitologico russo Lev Jašin. Inoltre, essere reduci da grandi vittorie di squadra è un grande vantaggio: puoi essere forte quanto vuoi, ma se non hai vinto un trofeo nel corso della stagione difficilmente metterai le mani sul Pallone d’oro. In questo caso, la lista dei candidati dimostra che i giurati hanno dato molto più peso al mondiale rispetto al resto della stagione. Eccoli, quindi, in ordine alfabetico.
Xabi Alonso
Centrocampista centrale del Real Madrid e della nazionale spagnola, è sicuramente uno dei migliori interpreti del ruolo al mondo. Gran passatore, gran tiratore, lucido e anche molto sostanzioso. A volte si vede poco, ma la sua intelligenza si rispecchia nel gioco delle squadre in cui milita. Però è proprio il tipo di giocatore che non vince mai questo tipo di premi, e la sua presenza nella lista si deve probabilmente alla vittoria del mondiale con la Spagna.
Daniel Alves
In un’altra generazione sarebbe stato sicuramente il miglior terzino destro del mondo, ma gli è capitato di giocare negli stessi anni di Maicon, una forza della natura proveniente da un altro pianeta. Tra l’altro Maicon è pure suo connazionale, e quindi agli ultimi mondiali Dunga se lo è inventato mediano pur di farlo giocare. Gioca nel Barcellona, dove invece è titolare e ha fatto traslocare Puyol al centro della difesa: quando è in forma è imprendibile, ogni tanto però ha cali di attenzione e concentrazione. Non è forte quanto deve essere forte un difensore per pensare di vincere il trofeo.
Iker Casillas
Leggendario portiere del Real Madrid, ne è il portiere titolare praticamente da quando aveva 18 anni e da allora è stabilmente tra i portieri più forti in circolazione. Meriterebbe sicuramente il Pallone d’oro, ma è destinato a far compagnia a Buffon tra i meravigliosi portieri che non hanno mai vinto il trofeo. Magari glielo daranno a fine carriera, chissà. Di certo non quest’anno.
Cristiano Ronaldo
Ala del Real Madrid, arrogante e dribblomane, i risultati deludenti del Real Madrid e del Portogallo nella scorsa stagione compromettono seriamente le sue possibilità di vittoria, per quanto difficilmente finirà fuori dal podio. Come da cliché, il mondo del calcio si divide tra chi lo venera e chi non lo sopporta. Lo diciamo già da adesso, però: se la cura Mourinho continua a fargli l’effetto di questi ultimi mesi, chi glielo toglie il Pallone d’oro del 2011?
*
*
*
*
*
*
Didier Drogba
Meriterebbe il premio per l’eroismo con cui ha guidato la Costa d’Avorio ai mondiali nonostante il gomito fratturato. È un attaccante di grandissima efficacia, tecnica, classe e destrezza, ma è meno spettacolare di Messi, Sneijder, Eto’o e gli altri favoriti della competizione. Ancelotti lo voterà di certo, e spera continui a giocare in eterno. Però non vincerà.
Samuel Eto’o
L’anno scorso Mourinho gli ha fatto fare il terzino, e ci eravamo dimenticati che razza di giocatore mostruoso fosse. Quest’anno Benitez lo ha rimesso al centro dell’attacco e lui ha ricominciato a segnare a raffica, sempre e in tutti i modi: probabilmente è l’unico attaccante contemporaneo al livello di Gabriel Batistuta, miglior attaccante del decennio scorso. Dovrebbe finire tra i primi cinque.
Cesc Fabregas
Un giorno si deciderà a lasciare Londra e tornare a Barcellona, e allora si affermerà per il grande centrocampista che è. Magari raccoglierà l’eredità di Xavi, col quale la convivenza in campo è problematica. È forte, diavolo se è forte, ma il Pallone d’oro è ancora fuori dalla sua portata. E ha fatto la riserva nella Spagna campione d’Europa e del mondo.
Diego Forlan
È reduce dalla migliore stagione della sua carriera: ha vinto l’Europa League con l’Atletico Madrid, ha trascinato l’Uruguay in semifinale ai mondiali, di cui è stato capocannoniere e miglior giocatore, ha vinto la Supercoppa Europea. Però è uno di quei giocatori da una stagione sola: finire nella lista è già un bel premio.
Considerato chi è stato escluso da questa lista – ci arriviamo, amici nerazzurri, ci arriviamo – la sua nomination appare fuori posto. Mettiamola così: è un risarcimento per la beffa subita al mondiale. Gyan agli ottavi ha segnato il gol che ha mandato il Ghana ai quarti, dove poi ha sbagliato clamorosamente il rigore che li avrebbe spediti in semifinale. E c’era tutta l’Africa che tifava per loro, e lui è diventato una specie di personaggio epico.
Andres Iniesta
È fortissimo. Si gioca la vittoria finale con Sneijder. È fortissimo. Ha fatto una gran stagione come sempre, e aver segnato il gol del decisivo nella finale dei mondiali gli dà un vantaggio che gli altri non hanno. È fortissimo. Considerato il peso dato ai mondiali nella stesura di questa lista, probabilmente vincerà lui. È fortissimo.
Julio Cesar
Per carità, grandissimo portiere, potente, ottimi riflessi, viene da una stagione in cui ha vinto tutto. Ma se non lo vincono Casillas e Buffon, può vincerlo lui? No.
Miroslav Klose
Alla carriera, diciamo. Segna sempre, in tutti i modi, di testa, di piede, al volo, da vicino, da fuori, come capita. Ha fatto l’ennesimo mondiale strepitoso dopo una stagione non così positiva. Merita di stare nei ventitré, ma come fai a mettere lui e non mettere quell’altro? (ci arriviamo, amici nerazzurri, ci arriviamo)
Philipp Lahm
È tra i migliori terzini sinistri in Europa, ma è poco spettacolare ed è nella lista sostanzialmente perché ha fatto una gran stagione con il Bayern Monaco e un gran mondiale con la Germania. Tanto di cappello, ma ha zero speranze di vincere.
Maicon
Da quanto tempo il calcio mondiale non vedeva un terzino così forte e così decisivo? Uno così completo? Così roccioso in difesa, così bravo con i piedi, così impetuoso in avanti? Non vincerà per il solito complesso di ragioni di cui sopra, ma meriterebbe questo premio e molti altri.
Lionel Messi
I giornalisti sportivi hanno esaurito anni fa gli aggettivi per descrivere Lionel Messi, e davanti a lui ci sono ancora almeno dieci anni di calcio ad altissimi livelli. D’altra parte, quando a ventitré anni sei già a buon punto sulla strada per diventare il miglior marcatore della storia del Barcellona e i commentatori litigano sul fatto che tu sia o no in assoluto il miglior giocatore della storia del calcio, meglio di Maradona e Pelè per capirsi, può il Pallone d’oro non essere un trofeo ampiamente alla tua portata? Ha vinto il trofeo l’anno scorso, sicuramente lo vincerà ancora: non quest’anno, però, visto il deludente mondiale disputato dalla sua Argentina.
Thomas Müller
Il miglior talento del calcio europeo: due anni fa giocava coi ragazzini del Bayern Monaco, quest’anno è diventato capocannoniere dei mondiali. Ha margini di miglioramento giganteschi. È troppo presto perché vinca il Pallone d’oro, questa nomination è un benvenuto.
Mesut Özil
Vale quanto detto sopra per Müller, con la differenza che la sua passata stagione non è paragonabile a quella di altri giocatori ingiustamente esclusi dalla lista (però ora smettetela di frignare, amici nerazzurri). Per il resto, basti dire che fa il titolare della Germania e del Real Madrid a 22 anni, e probabilmente presto costringerà Kaka a cambiare squadra. Kaka.
Carles Puyol
Anche lui è uno che meriterebbe il premio e non lo vincerà mai. Leggenda del calcio catalano, del Barcellona e della Spagna, campione d’Europa, campione del mondo, autore del gol che ha portato la sua nazionale alla finale dei mondiali. Un difensore centrale d’altri tempi.
Arjen Robben
Un dribblomane umano: meno spettacolare e fisico di Ronaldo, ma anche più efficace e meno fumoso. Ha tenuto in piedi il Bayern quando gli altri avevano mollato, nella finale di Champions League, ma non è all’altezza dei primi cinque posti del Pallone d’oro, e non lo vincerà. Certo, avesse segnato quel gol nella finale dei mondiali…
Bastian Schweinsteiger
Da quando van Gaal lo ha spostato al centro del campo il calcio europeo ha trovato un centrocampista centrale di qualità, sostanza e corsa: a saperlo prima. Ha ventisei anni e gioca come se avesse trentatré, e in più può giocare praticamente ovunque. Non vincerà.
Wesley Sneijder
È un genio del calcio, e a Madrid ancora si mangiano le mani per la sua frettolosa cessione all’Inter. La scorsa stagione ha vinto tutto quello che poteva vincere col suo club, ai mondiali ha portato l’Olanda dove non arrivava dagli anni Settanta. Ed è stato influente e decisivo, sempre, risultando insostituibile. È una specie di giocatore da Playstation, però vero: lucido, freddo, imprevedibile, vede azioni e traiettorie che gli altri giocatori non vedono. Se il Post potesse scegliere, darebbe certamente il Pallone d’oro a lui. Se lo gioca con Iniesta, ma se non arriva primo arriva secondo.
David Villa
È migliorato tantissimo negli ultimi anni. Considerata l’involuzione di Torres, senza la sua esplosione la Spagna non avrebbe mai vinto gli ultimi mondiali. Gli è mancato un gol in finale, ma avercene di giocatori così. Ora se lo gode il Barcellona: quest’anno non vincerà, ma è un serio candidato al Pallone d’oro nei prossimi anni.
Xavi
Per tecnica e continuità, forse il miglior centrocampista centrale degli ultimi vent’anni: in assoluto noi gli preferiamo Pirlo, i cui anni migliori però sono durati poco. La puntualità di Xavi è impressionante: concentrato e attento come un mediano, ha piedi da argentino e dirige con insuperabile maestria il gioco del Barcellona e della nazionale spagnola. Ha mai giocato male una partita?
Il grande escluso – Diego Milito
Leviamoci il dente, quindi. Non esistono spiegazioni razionali davanti all’esclusione di un giocatore del genere non solo dalla lista dei ventitré candidati ma dai primi cinque posti in classifica per il Pallone d’oro. Ha segnato trenta gol. Ha fatto il gol decisivo per lo scudetto dell’Inter. Ha fatto il gol decisivo per la Coppa Italia dell’Inter. Ha fatto i due gol decisivi per la Champions League dell’Inter, uno più bello dell’altro. È una forza della natura. Nella sua follia, Maradona gli ha fatto fare panchina al mondiale preferendogli Higuain. E quelli del Pallone d’oro si sono dimenticati di lui. Amici nerazzurri, avete ragione. Non ci sono spiegazioni, e proprio per questo non occupatevene più, smettetela di lamentarvi e guardate avanti. E tifate Sneijder.