Wikileaks e gli italiani in Iraq
I file contraddicono le versioni ufficiali sulla cosiddetta "battaglia dei lagunari" e sulla morte del militare Salvatore Marracino
Quattrocento mila file sono molti per essere consultati e spulciati uno per uno. Il sito messo in piedi da Wikileaks per i file sulla guerra in Iraq permette di fare delle ricerche verticali e precise, e muoversi lungo la linea temporale coperta dai documenti. In questo modo è più facile cercare i rapporti corrispondenti ad avvenimenti di qualche importanza e confrontare la versione dei rapporti dell’esercito statunitense con quelle diffuse dalle autorità e dalla stampa.
L’Italia lo ha fatto subito fornendo nuove informazioni sulla morte di Nicola Calipari, l’agente del SISMI ucciso durante la liberazione di Giuliana Sgrena. Oggi i giornali hanno parlato a lungo di altri due episodi. Uno riguarda un importante scontro a fuoco avvenuto nel 2004 a Nassiriya, la cosiddetta “battaglia dei lagunari”. Un altro la morte accidentale del militare Salvatore Marracino, morto nel corso di un’esercitazione il 15 marzo 2005.
Non sparavano gli occupanti del mezzo di soccorso iracheno colpito durante la “battaglia dei Lagunari”, nell’agosto 2004 sui ponti di Nassiriya, in Iraq, e poi esploso perché raggiunto dai colpi dei soldati italiani: la documentazione messa online da Wikileaks contraddice la versione ufficiale sostenuta dai militari italiani, secondo la quale era stato risposto al fuoco proveniente dal veicolo iracheno.
E Salvatore Marracino 1, il militare italiano morto nel corso di una esercitazione il 15 marzo 2005 in Iraq, venne “colpito accidentalmente”. Versione, quella di Wikileaks, che contrasta con quella più accreditata all’epoca, secondo la quale il 28enne di San Severo (Foggia) si sparò alla fronte con la sua stessa arma, tentando di disincepparla. “A noi hanno sempre detto che Salvatore è morto per un incidente causato dalla sua arma”, ha commentato la madre di Marracino, Maria Luigia Grosso. “Non so bene come – ha aggiunto – ma pare che sia partito un colpo da un’arma che si era inceppata più volte”.
Ora emerge che in un rapporto americano datato il 15 marzo 2005, classificato segreto e pubblicato da Wikileaks con diversi omissis, si legge che “alle ore 13, un (militare italiano) stava prendendo parte a un’esercitazione di tiro a Nassiriya. E’ stato accidentalmente colpito (alla testa). E’ stato trasferito all’ospedale in Camp (Mittica) e classificato come incidente. E’ stato trasferito all’Ospedale navale di (Kuwait City). E’ morto alle 16.45 circa”, ora locale.