I danni dei contractors in Iraq
I documenti di Wikileaks dimostrano l'inefficacia dei professionisti della guerra, scrive il New York Times
I contractors — chiamati anche mercenari, prima che il termine acquisisse un valore dispregiativo — sono compagnie militari private formate da soldati professionisti che compiono azioni a pagamento per conto terzi, di solito nazioni ma anche società e privati. Nonostante siano stati più volte criticati per i loro metodi eccessivamente aggressivi, il governo degli Stati Uniti ne fa un largo uso nelle guerre in cui è coinvolto, e il conflitto in Iraq non è da meno. Analizzando gli oltre 400mila documenti sulla guerra irachena diffusi da Wikileaks, il New York Times è giunto a una conclusione: i contractors hanno portato molti più danni che benefici.
Il quotidiano elenca molti casi, qualcuno già reso pubblico qualcuno no, in cui appare evidente come la presenza dei contractors abbia portato a scontri e morti — anche civili — spesso evitabili. Le cause sarebbero diverse: dalla mancata coordinazioni dei vari contractors con le forze irachene e americane alla spregiudicatezza dei metodi, che spesso violano apertamente le regole d’ingaggio a cui sono obbligati i militari dell’esercito.
L’esercito è ostile ai contractors, perché li considera principianti sovrapagati dal grilletto facile. I contractors hanno aperto il fuoco facendo poca discriminazione tra civili iracheni disarmati, forze di sicurezza irachene, truppe americane e a volte altri contractors, inferocendo l’opinione pubblica e minando buona parte del lavoro che le forze della coalizione stanno facendo.
Dai documenti risulta chiaro, scrive il New York Times, come i contractors non riescano a difendere civili e soldati e mettano in pericolo anche loro stessi: durante i sei anni coperti dai documenti di Wikilaks si contano 175 morti tra i membri dei contractors, con un picco di 53 nel 2006. Le forze nemiche hanno inoltre rapito almeno 70 soldati delle società private, molti dei quali sono poi stati uccisi. Nel 2004 l’omicidio e l’impiccagione pubblica di quattro membri dei contractors divenne il simbolo del caos crescente in Iraq. I contractors si muovono spesso usando furgoncini e SUV altamente vulnerabili che attraggono chiunque sia in cerca di un obiettivo.
All’inizio della guerra i contractors erano necessari a causa della poca disponibilità immediata di soldati dell’esercito americano, ma ora, nonostante le critiche nate nel corso di questi anni, il dispiegamento delle forze in campo non è cambiato. Attualmente, in Iraq ci sono più soldati professionisti che militari dell’esercito in Afghanistan. Gli incidenti elencati dal New York Times per illustrare il problema sono parecchi, eccone alcuni:
Nel dicembre 2004 i soldati del contractor Custer Battles hanno sparato per errore a un’automobile civile e a un piccolo autobus affollato. Nessuno è rimasto ferito, e per evitare punizioni i soldati hanno zittito i civili pagandoli.
Nel dicembre 2004 è avvenuta una sparatoria tra forze dell’esercito americano e membri di Custer Battles, a causa del mancato stop di questi ultimi a un posto di blocco.
Nel maggio 2005 un’unità della Blackwater — il contractor più famoso e criticato, che ha ora cambiato nome in Xe Services — avrebbe sparato a un veicolo civile, uccidendo un uomo e ferendone moglie e figlia.
Nel marzo 2005 si è accesa una battaglia che ha visti coinvolti tre diversi contractor: all’arrivo di un camion al delicato posto di blocco sulla strada che porta all’aeroporto di Baghdad, una guardia del contractor inglese Global ha sparato un colpo d’avvertimento. L’uomo alla guida del camion è sceso e ha cercato di fuggire, e altri guardie hanno iniziato a sparargli da una torre. Quando l’uomo si è gettato a terra, membri di un contractor iracheno hanno iniziato a sparare su di lui uccidendo per sbaglio il soldato del contractor americano DynCorp International. Una volta interrogato, il guidatore del camion si è rivelato essere membro di un’altra società privata, la KBR.
Nel luglio 2005 un gruppo di soldati del contractor Aegis è stato preso di mira dalle guardie militari americane vicino a Baiji.
Nel maggio 2006 le guardie della Blackwater avrebbero aperto il fuoco contro un’ambulanza uccidendone l’autista.
Nell’agosto 2006 alcuni membri della Blackwater avrebbero sparato indiscriminatamente in un luogo in cui era appena avvenuta un’esplosione.
Nell’agosto 2006 altri soldati della Blackwater avrebbero ucciso due manifestanti civili a Kirkuk e Hilla.
Nel 2007 un convoglio della Unity Resources Group ha sparato a un veicolo vicino a Baghdad ferendo una delle guardie del corpo del presidente iracheno Jalal Talabani, senza riportare l’accaduto fino alla richiesta di chiarimenti arrivata alle autorità americane dallo staff di Talabani.
Nel luglio 2009 dei contractors iracheni avrebbero sparato a caso in un quartiere di Erbil e avrebbero iniziato a sparare a caso, ferendo tre donne.
Nell’estate del 2009 un membro del contractor inglese ArmorGroup avrebbe ucciso due colleghi tentando poi la fuga.