Gli elefanti bianchi di Myanmar
La giunta militare del paese ha festeggiato la cattura di un elefante bianco, simbolo di potere e prosperità
La giunta militare che controlla Myanmar (ex Birmania) ha organizzato ieri una cerimonia per accogliere nella capitale del paese, Naypyidaw, un esemplare di elefante bianco catturato nella giungla a nord-ovest di Rakhine lo scorso settembre. Durante i festeggiamenti, le autorità birmane hanno anche presentato la nuova bandiera nazionale e hanno confermato l’introduzione di un nuovo nome per il paese da “Unione del Myanmar” a “Repubblica dell’Unione di Myanmar”.
Lo stato asiatico sta conoscendo una lenta transizione democratica: tra un paio di settimane ci saranno le elezioni per il governo, ma secondo i detrattori del regime si tratta di un appuntamento elettorale fasullo, che non cambierà l’attuale assetto autoritario del governo.
Gli elefanti albini sono venerati da secoli in molti paesi dell’area come Myanmar, la Thailandia e il Laos. Molto rari e difficili da catturare, gli elefanti bianchi erano solitamente utilizzati dai monarchi per dimostrare il loro potere e ottenere rispetto e ammirazione dai loro sudditi. Secondo la tradizione, questi animali portano fortuna e sono un segno di prosperità.
L’elefante che ha sfilato giovedì per le strade di Naypyidaw ha 18 anni ed è alto circa 2,3 metri. Nel corso della cerimonia, l’animale è stato cosparso di acqua profumata presso la Uppatasanti Pagoda, una replica fedele della più celebre Shwedagon Pagoda di Yangon, l’ex capitale di Myanmar. L’elefante ha fatto un giro completo intorno all’edificio ed è stato poi condotto in un’area adiacente alla pagoda dove vive in cattività un altro elefante bianco. A Yangon ci sono altri tre elefanti, custoditi in un parco che cerca di ricreare il loro habitat naturale nella giungla.