Portati da Ligresti
Moratti e Formigoni tornano da Parigi con l'aereo privato del più importante costruttore di Milano: si può?
Il resoconto è leggero e non sempre credibile (un incontro per caso “sulla pista”?), ma la notizia che il sindaco di Milano e il presidente della Lombardia avrebbero utilizzato l’aereo privato di uno dei maggiori imprenditori e costruttori che operano a Milano, Salvatore Ligresti, vale una riflessione.
La sintesi, sottratti tutti i dettagli da verificare, è questa: una delegazione di responsabili dell’organizzazione dell’Expo milanese era a Parigi per presentare il progetto all’Ufficio Internazionale delle Esposizioni. Dovevano ripartire su un aereo non meglio precisato (di linea? noleggiato?), ma uno sciopero ha impedito che partisse. A quel punto Ligresti avrebbe offerto a Moratti e Formigoni un “passaggio” sul suo aereo privato e i due avrebbero accettato.
Adesso, senza ombra di dubbio quello di Ligresti è un “favore” fatto al sindaco e al governatore, ai massimi responsabili di scelte che in passato hanno riguardato intensamente gli affari di Ligresti e li riguarderanno in futuro. Moratti e Formigoni, se non lo sono mai stati in passato, sono oggi in debito di un favore. È una condizione in cui un amministratore pubblico dovrebbe fare di tutto per non trovarsi. È un pensiero da cui ogni amministratore pubblico dovrebbe essere attraversato prima di accettare un favore del genere, soprattutto se in gioco c’è solo la puntualità di una conferenza stampa: non una questione di vita o di morte. E a cui dovrebbe seguire un “no, ma grazie”, riconoscente ma privo di esitazioni.
Questo in un paese normale. Questo per noi del Post. Ma l’Italia non è un paese normale, e noi del Post possiamo sbagliare o essere poco realisti ed elastici, qualche volta. Quindi raccogliamo volentieri pareri diversi: capire come ci si debba comportare in casi come questo crea un buon repertorio di quel che è giusto e quel che è sbagliato per chi voglia far diventare l’Italia un paese normale.