L’Europa ritira le accuse contro la Francia sui rom
Nessun procedimento penale contro la Francia per le procedure di espulsione dei rom dello scorso luglio
La Commissione Europea ha comunicato che non aprirà alcun procedimento penale contro la Francia per la decisione dello scorso luglio di chiudere 300 campi rom ed espellere dal paese i loro abitanti. «Il governo di Parigi ha fatto quello che gli era stato chiesto», ha detto la vicepresidente della commissione Viviane Reding «venerdì scorso le autorità francesi hanno sottoposto alla Commissione una documentazione dettagliata, che include un progetto di misure legislative e un calendario credibile per introdurre all’inizio del 2011 le procedure di garanzia richieste dalla direttiva Ue sulla libera circolazione».
Dopo l’annuncio del governo di Nicolas Sarkozy dello scorso luglio, la Commissione Europea aveva accusato la Francia di violazione della normativa europea sui migranti nelle leggi nazionali e aveva dato a Parigi tempo fino al 15 ottobre per attuare modifiche, pena il rischio di essere condannata al pagamento di una multa. Il provvedimento introdotto dal governo francese stabiliva il diritto delle autorità a espellere i rom non solo su base individuale – come è consentito in caso di particolari violazioni – ma semplicemente sulla base della loro etnia. La normativa Ue invece consente agli stati di espellere cittadini di un altro stato membro solo se pongono un rischio alla sicurezza pubblica o rappresentano un peso per il sistema del welfare, ma stabilisce che le espulsioni debbano essere proporzionate e non debbano rispondere a un criterio etnico.
La scorsa settimana il governo francese aveva annunciato un pacchetto legislativo sull’immigrazione per placare le critiche della Commissione. Ma al tempo stesso le autorità francesi hanno difeso con forza le espulsioni, affermando che erano legali e necessarie a garantire l’ordine pubblico. La decisione era stata prese dopo alcuni scontri fra rom e polizia nelle strade di Saint-Agnian. L’opposizione francese ha accusato il presidente Nicolas Sarkozy di colpire i rom per cercare di riguadagnare consenso tra gli elettori in tempi di austerity sul bilancio.
L’espulsione indiscriminata dei rom dalla Francia aveva generato reazioni critiche e polemiche in tutta Europa, soprattutto sul fronte delle associazioni e dei partiti della sinistra. Il vicepresidente della commissione europea Viviane Reding aveva addirittura paragonato il provvedimento alle deportazioni naziste. La Reding ha comunque ribadito che la Commissione intende esaminare come gli stati membri dell’Unione Europea impiegano i fondi comunitari per aiutare gli oltre 10 milioni di rom che vivono in Europa.