Il super tifone Megi colpisce le Filippine
Viaggia a 255 chilometri orari, 70 in più della tempesta che nel 2006 uccise un migliaio di persone
Il super tifone Megi — denominato anche Juan — ha raggiunto il nord delle Filippine, colpendo l’area con piogge forti e venti a oltre 225 chilometri orari. Migliaia di case sono state evacuate e tutto il paese è in allerta, Megi è la tempesta più forte che la nazione affronta dal 2006, quando venti a 155 chilometri orari distrussero i villaggi uccidendo un migliaio di persone.
Finora un solo uomo è dato per disperso dopo essere probabilmente caduto in un fiume. Le province di Cagayan e Isabela, nel nord, sono quelle più a rischio. Le autorità hanno avvertito i cittadini di possibili danni e allagamenti, mentre i servizi d’emergenza stanno raccogliendo cibo e medicinali, sistemandoli nei punti chiave delle città. I meteorologi stimano onde più alte di 14 metri. Quasi tutte le scuole sono state chiuse, è proibito a qualsiasi imbarcazione scendere in mare e ai contadini è stato detto di mettere da parte quanto più raccolto possibile.
«È come prepararsi per una guerra» ha detto Benito Ramos, che si occupa della gestione dell’emergenza. «Abbiamo imparato la lezione e speriamo non ci siano feriti».
Lo scorso luglio, il presidente delle filippine Benigno Aquino ha licenziato i vertici del centro meteorologico dopo che questi non era riuscito a prevedere lo spostamento di un tifone che ha ucciso più di cento persone.