Ancora un’esplosione in una miniera cinese
L'incidente ha causato la morte di venti minatori e ne ha intrappolati altri diciassette
Stamani all’alba un’esplosione all’interno di una miniera di carbone in Cina ha provocato la morte di venti minatori e ne ha intrappolati altri diciassette. La miniera si trova nella provincia di Henan, a circa due ore da Zhengzhou e a circa settecento km da Pechino. Per il momento non si conoscono i motivi dell’incidente. La notizia arriva a pochi giorni dalla liberazione dei minatori cileni che erano rimasti intrappolati sotto terra dal 5 agosto.
L’industria mineraria cinese è la più pericolosa del mondo: soltanto l’anno scorso sono morte più di 2.600 persone in incidenti di questo tipo. Quest’anno il governo ha fatto chiudere oltre 1.600 miniere più piccole, nella maggior parte dei casi illegali. Quello dell’illegalità è infatti uno dei maggiori problemi di questa industria, che è costantemente alla ricerca di nuovi giacimenti per soddisfare i bisogni energetici del paese. Secondo MSNBC, nonostante l’intervento del governo, in Cina sarebbe ancora rimasto un numero imprecisato di miniere illegali.
L’anno scorso 115 minatori furono salvati nella provincia di Shanxi dopo essere rimasti intrappolati per oltre una settimana all’interno di una miniera che si era allagata. Gli uomini erano riusciti a sopravvivere nutrendosi di segatura, cortecce delle piante, carta e perfino carbone. Alcuni si erano legati alle pareti della miniera con le proprie cinture per evitare di affogare durante il sonno. Proprio la provincia di Henan era stata teatro dell’incidente minerario più grave della storia del paese: nell’ottobre del 2004 un’esplosione nella miniera di Daping uccise 148 persone. Quest’anno in Cina 515 minatori erano già morti in incidenti simili. L’anno peggiore di sempre resta quello del 2002, quando ne morirono 6,995.