Il primo question time di Ed Miliband
Il nuovo segretario del Labour alle prese con una delle cose più belle della politica britannica, ieri
Nel suo libro di recente uscita, Tony Blair ha parlato del question time alla Camera dei comuni come della più spaventosa e terrorizzante esperienza che è stato costretto ad affrontare nei suoi dieci anni da primo ministro britannico. “Avete presente quella scena del Maratoneta in cui il dottore nazista interpretato da Laurence Olivier usa il trapano sui denti di Dustin Hoffman?”, ha scritto Blair. “Alle 11,45 di tutti i mercoledì mattina, avrei scambiato la mia mezz’ora di question time con mezz’ora di quella roba lì”.
Si tratta, in breve, di una sessione di domanda e risposta tra il primo ministro e i deputati, e si tiene appunto alla Camera. Ma è uno spettacolo di dibattito politico, ritualità secolare e tecnica oratoria. I due sono seduti uno di fronte all’altro, separati da un tavolo. Chi parla sta in piedi, chi ascolta è seduto. Il leader dell’opposizione può fare sei domande supplementari, e di fatto le sessioni si trasformano spesso in accesi botta e risposta tra lui e il primo ministro, che si alzano e si siedono freneticamente in corrispondenza di ogni domanda e risposta. Nel frattempo c’è il tifo: alle spalle dei due, infatti, si trovano i parlamentari del loro partito, che non perdono occasione per applaudire, urlare, ridere, contestare. Il presidente dell’aula, lo speaker, interviene rarissimamente: anche i momenti di gran casino sono codificati, parte del cerimoniale. E non c’è mai una volgarità, un insulto: persino le critiche più accese sono rivolte all’altro con un tono divertito e canzonatorio.
Ieri è stata la volta del primo question time di Ed Miliband, neo eletto segretario del partito laburista. Miliband ha attaccato David Cameron per i suoi tagli ai child benefits – il Post se n’era occupato qui – e poi gli ha rinfacciato una sua affermazione risalente alla campagna elettorale, con una battuta. “Io sono d’accordo con quanto disse allora il primo ministro. Perché lei non lo è?”.
Il sito della BBC ha approfittato del primo question time di Ed Miliband per ricostruire gli esordi di altri importanti politici britannici del presente e dal passato. Lo speciale – ripreso dal blog Nomfup – è interessante e ricco di aneddoti. Noi vi segnaliamo un po’ di video di qualche tempo fa.
Il video che segue mostra l’esordio di David Cameron: è il 2005 e l’attuale primo ministro è il capo dell’opposizione al governo presieduto da Tony Blair. Cameron se la cavò molto bene. Gran parte dei giornali, racconta il sito della BBC, concordano nel ritenere l’abilità di Cameron all’altezza di quella di Blair e molto superiore a quella di Brown.
Un altro esordio particolarmente significativo fu quello di Tony Blair, che incalzò bene l’allora primo ministro John Major. Il momento più significativo dei question time di Blair è però l’ultimo. Quando saluta l’aula e i deputati: i laburisti scattano in piedi e lo applaudono, i conservatori restano seduti. Ma è questione di pochi secondi. Poi Cameron si alza e fa un vistoso cenno ai suoi, invitandoli a unirsi all’applauso.
Ovviamente le cose possono andare molto peggio di così. Qualche mese fa l’attuale vice premier Nick Clegg si è trovato a sostituire David Cameron, in visita a Washington. È stato un disastro. Prima ha annunciato la chiusura di un centro d’immigrazione, smentita pochi secondi dopo dal ministero degli interni. Poi ha detto che la guerra in Iraq è illegale, dimenticandosi che è una guerra sostenuta da Cameron e dal suo stesso governo. Alla fine Clegg è stato costretto ad ammettere che parlava per sé, in quanto leader dei liberaldemocratici, e non in quanto vicepremier.