Il giurì della pubblicità boccia la talpa Ugo di Sky
Un colpo al cerchio e uno alla botte, censurato anche lo spot comparativo di Mediaset
Aggiornamento del 21 ottobre 2010
Il Giurì della pubblicità ha accolto il ricorso di Sky, che potrà continuare a trasmettere i propri spot con Ugo la Talpa, definiti dallo stesso Giurì «un’intelligente idea creativa volta ad esaltare la ricchezza dell’offerta Sky». Secondo l’autorità, sono invece gli spot di Mediaset Premium a essere in contrasto con l’articolo 15 del codice che regolamenta le pubblicità comparative, perché presentano e confrontano offerte non omogenee tra loro.
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Breve successione degli eventi.
Sky diffonde uno spot che diventa rapidamente molto familiare, in cui mette a confronto le diverse esperienze degli spettatori “con l’antenna terrestre” e quelli di Sky, attraverso il racconto di due personaggi. Uno è Fiorello e l’altro e il suo amico, una talpa che si chiama Ugo che “rimane attaccato alle repliche di Radici” nel suo buco con la sua antennina mentre Sky fa offerte meravigliose.
Mediaset allora risponde con uno spot comparativo più tradizionale in cui rilancia e afferma che le offerte di Sky sono molto meno convenienti di quelle di Mediaset Premium.
https://www.youtube.com/watch?v=u8d98vn2Qj4
A Sky le informazioni date nel confronto non piacciono, e fa ricorso al giurì della pubblicità contro lo spot di Mediaset. Mediaset allora fa un suo ricorso contro lo spot di Sky. E ieri il Giurì dà il suo parere, decidendo che dare della talpa alla concorrenza è denigratorio e che però anche Sky ha ragione a lamentarsi.
Il Giurì ha censurato entrambe le campagne pubblicitarie. Ma se nel caso di Mediaset è stato ravvisato solo il mancato rispetto dei requisiti per la comparazione (art. 15) sotto quali aspetti ancora non è noto, nello spot di Sky viene esplicitamente vietato l’uso della figura della “talpa” in quanto “denigratoria” della concorrenza (art. 14)
Nel frattempo, Sky aveva presentato un nuovo episodio con la talpa Ugo come protagonista, e l’attuazione della bocciatura pare lontana: mentre scriviamo tutta la home page del sito del Corriere è dominata da Ugo.